Con il decreto Rilancio approvato ieri in Consiglio dei Ministri facciamo un altro passo avanti importante per far ripartire il Paese, stanziando 55 miliardi di euro in deficit e mobilitandone altri 100, per un totale di 155 miliardi di euro.
Una risposta concreta alle richieste di tutti i lavoratori, imprese, commercianti, ristoratori e famiglie, ma anche alla scuola e al sistema sanitario nazionale. Vediamo insieme i punti qualificanti del decreto:
• LAVORO E FAMIGLIE
Abbiamoprorogato per altre 9 settimane la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, per un totale di 18 settimane a partire dal 23 febbraio scorso. Imprese e lavoratori saranno così coperti fino a settembre-ottobre. Importante sottolineare che il meccanismo di domanda ed erogazione della cassa integrazione in deroga sarà accentrato sull’Inps, per garantire più efficienza e velocità.
Inoltre prolunghiamo di altri 3 mesi il divieto di licenziamento per motivi economici. Proroghiamo anche la Naspi e la DIS-COLL di altri due mesi per chi l’ha esaurita a marzo e aprile. Il lavoro è la nostra prima preoccupazione e deve essere protetto con tutte le nostre forze dagli effetti di una crisi senza colpevoli. Nel decreto 25 miliardi sono dedicati esclusivamente a questo settore.
Prevediamo anche la possibilità per i sindacati più rappresentativi di contrattare una riduzione degli orari di lavoro compensata da un percorso di formazione, finanziato da Anpal con 230 milioni che copriranno anche i contributi previdenziali e assistenziali.
Lavoro però significa anche famiglie.
I genitori con figli di età inferiore ai 12 anni potranno continuare ad usufruire di un congedo parentale straordinario, al 50% dello stipendio, per accudire i figli lontani da scuola. Abbiamo prolungato il congedo dai 15 giorni massimi del dl Cura Italia ai 30 del decreto Rilancio. Potranno usufruirne anche i nuclei famigliari nei quali uno dei due genitori sta lavorando in smartworking.
In alternativa rimane il bonus baby sitter, del valore di altri 600 euro per chi ne ha già usufruito e di 1.200 per chi ne usufruirà per la prima volta. Peraltro il bonus potrà essere utilizzato per altre spese fondamentali in questa fase, come l’iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socioeducativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi e innovativi per la prima infanzia.
Per il personale medico, infermieristico e sociosanitario, del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, il bonus salirà a 2.000 euro, uno sforzo dovuto per chi sta lavorando in prima linea nell’emergenza.
• REDDITO DI EMERGENZA
Infine, istituiamo il Reddito di Emergenza per tutti i nuclei famigliari con Isee inferiore ai 15.000 euro, un patrimonio mobiliare non superiore a 10.000 euro per un single, ai 15.000 per le famiglie senza figli e a 20.000 per le famiglie con figli. Il sostegno potrà arrivare fino a 800 euro e sarà di minimo 400 euro (single). Per le famiglie con disabili o non autosufficienti, invece, salirà a 840 euro. A questo proposito sono riconosciute ulteriori complessive 12 giornate di permesso 104 per lavoratori disabili e per coloro che assistono persone disabili, usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020
• PARTITE IVA E STAGIONALI
L’indennità da 600 euro diventa automatica per aprile nel caso si abbia già ricevuto il sostegno a marzo, e sale a 1.000 euro a maggio per chi ha perso oltre il 33% del fatturato nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche per gli iscritti alle casse previdenziali il bonus da 600 euro viene confermato, sia ad aprile che a maggio.
Per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, per i co.co.co e gli artigiani e gli autonomi iscritti alla gestione Ago il bonus viene ugualmente confermato ad aprile, mentre a maggio le ultime due categorie rientreranno nel sostegno a fondo perduto del Ministero dello Sviluppo Economico.
I lavoratori agricoli percepiranno invece 500 euro ad aprile, mentre abbiamo introdotto un bonus dello stesso importo anche per colf e badanti.
• IMPRESE
Abbiamo fortemente voluto il contributo a fondo perduto per le imprese e gli esercizi dei settori più colpiti in termini di fatturato. Nel decreto sono stati stanziati appositamente 6 miliardi di euro che riguarderanno qualunque impresa con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro che abbia subito un calo di oltre il 33% sul mese di aprile 2020 rispetto ad aprile 2019. Il ristoro arriverà fino al 20% delle perdite per le imprese con fatturato inferiore ai 400.000 euro, ma non potrà in ogni caso essere inferiore a 2.000 euro per le società e 1.000 euro per le persone fisiche, le quali potranno naturalmente cumulare il contributo con il bonus erogato dall’INPS.
Per le imprese sotto i 250 milioni di euro di fatturato c’è anche l’abolizione del saldo e del primo acconto IRAP da versare nei mesi di giugno e luglio. Un intervento pesante, da 4 miliardi di euro.
Per le imprese fornitrici della pubblica amministrazione, inoltre, abbiamo finanziato 12 miliardi di restituzione crediti, una vera e propria boccata di ossigeno.
Vogliamo premiare, in particolare, le imprese e le persone fisiche e giuridiche impegnate in un aumento di capitale, sia attraverso una deduzione al 20% del capitale versato che l’intervento diretto dello Stato a sostegno dell’aumento stesso.
Non va dimenticato nemmeno il credito di imposta al 60% per gli affitti, che abbiamo esteso ad imprenditori, artigiani e professionisti con ricavi non superiori a 5 milioni di euro che abbiano avuto un calo di fatturato superiore al 50% nel mese di aprile 2020 rispetto all’aprile 2019. Il credito vale per i mesi di aprile, maggio e giugno ed è svincolato dalla perdite di fatturato per le strutture alberghiere, che hanno bisogno di un sostegno particolare in questa fase.
C’è poi un intervento essenziale sul costo delle bollette, con la riduzione degli oneri generali di sistema per le bollette 2020 delle piccole e medie imprese allacciate in bassa tensione, con potenza impegnata superiore ai 3 kW. Per questa categoria fino ad oggi l’incidenza degli oneri generali di sistema sul costo della bolletta elettrica è stato superiore al 30%. Si tratta quindi di uno sgravio considerevole.
• ECOBONUS AL 110%
Infine, va ricordato l’Ecobonus al 110%, una misura con potenzialità rivoluzionarie di cui come MoVimento 5 Stelle andiamo profondamente orgogliosi: sono coperti dalla detrazione interventi di isolamento termico delle facciate o delle coperture (ad esempio cappotto termico), sostituzione degli impianti termici con pompe di calore, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici o impianti di microcogenerazione e geotermia, così come la sostituzione degli impianti a gasolio con quelli più efficienti in termini energetici ed emissivi…inoltre è possibile cedere il credito all’impresa che compie i lavori usufruendo di uno sconto al 100%, e l’impresa può cedere a sua volta il credito ad una banca. In questo modo attiviamo un circolo virtuoso che potrà consentire a molte famiglie o imprese di realizzare un investimento decisivo senza nessun costo!
Il decreto Rilancio, però, non finisce qui.
Oltre a lavoratori, famiglie, autonomi e imprese ci sono:
- altri 3 miliardi per la nostra sanità pubblica
- 3 miliardi per scuola, università e ricerca
- importanti misure per incentivare la ripartenza della macchina della Giustizia, tra le quali il reclutamento di 3.250 unità di personale per gli uffici giudiziari, all’avvio della digitalizzazione del processo penale e altre 1.000 per lo smaltimento dei processi pendenti per i quali saranno anche nominati 500 ulteriori giudici ausiliari. 40 milioni per la santificazione degli uffici, acquisto pc per lavoro agile e straordinari polizia penitenziaria. Infine sbloccate le sessioni d’esame per avvocati, magistrati e notai
- 4 miliardi per il turismo e interventi importanti anche nel settore sport, per la cultura e i trasporti
- 3,5 miliardi fondamentali per aiutare i Comuni nell’erogazione dei servizi fondamentali
Dopo il Cura Italia e il decreto Liquidità con il dl Rilancio mettiamo in campo la risposta più corposa all’emergenza sanitaria, economica e sociale in corso.
E non ci fermeremo qui!