Il giorno degli Esami è arrivato: da oggi le nostre ragazze e i nostri ragazzi affrontano la prova della “Maturità”, che segna un passaggio molto importante verso la vita da adulti. Dopo la drammatica ma necessaria scelta di sospendere le lezioni in presenza, arriva finalmente il momento di iniziare a riaprire i cancelli agli studenti e al personale. Non era scontato e non è stato facile rientrare fisicamente a scuola, ma dopo un intenso lavoro per garantire la sicurezza ci siamo riusciti: era giusto farlo.
Oggi ho deciso di essere in un Istituto di Bergamo per questo momento così importante: ringrazio dell’accoglienza e della disponibilità la scuola, l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e l’Ambito Territoriale di Bergamo. Il dramma che ha vissuto quel territorio a causa del coronavirus è una ferita ancora aperta: volevo essere insieme ai maturandi e alla comunità scolastica tutta e confermare anche fisicamente che lo Stato è presente, che il Ministero dell’Istruzione è al loro fianco per garantire la ripartenza perché la scuola è il miglior investimento possibile per un futuro migliore per tutti.
È stata un’emozione fortissima per me tornare dentro una scuola oggi. Un alternarsi di felicità e commozione. Un’emozione che ho visto negli occhi di tutte le persone che ho incontrato.
All’Istituto Tecnico Superiore “Giacomo Quarenghi” ho ringraziato uno ad uno gli insegnanti delle commissioni d’Esame e le donne e gli uomini del personale Ata. Ho salutato Gregorio, il primo studente ad aver superato l’esame in questo giorno di nuovo inizio. “Voglio rassicurarla che non ci siamo scoraggiati e saremo pronti per ripartire. La scuola bergamasca è più viva che mai”, mi ha detto la dirigente scolastica, in collegamento da un altro istituto dove sta seguendo a sua volta una commissione d’Esame. Sono parole commoventi e confortanti al tempo stesso: la scuola non si è fermata e continuerà a macinare chilometri, per il bene di bambini e ragazzi e del Paese.
In questa strana e difficile fase gli Esami non chiudono l’anno scolastico, ma in qualche modo lo aprono. Si riaprono le porte degli istituti, si torna a scuola in presenza, si avvia una nuova fase alla quale continueremo a lavorare, come sempre, senza sosta e ascoltando tutte le istanze che vengono dalla nostra comunità. Guardando a settembre.
Si torna alla vita. È un Esame diverso, certo, ma non meno in grado di consentire una corretta valutazione e il giusto riconoscimento a chi non ha mai smesso di impegnarsi nello studio, pur nella condizione nuova della didattica a distanza. La prova più dura le nostre studentesse e i nostri studenti l’hanno già superata nei mesi passati. A loro va tutta la mia riconoscenza per la dignità e la serietà con cui l’hanno affrontata.
Non resta che inviargli un grandissimo in bocca al lupo per l’Esame di Maturità, ma direi anche per la vita. Siate fieri di voi, ragazzi. Andate avanti a testa alta, realizzate i vostri sogni.