Il decreto Liquidità è legge: si tratta di un pilastro essenziale dell’intero impianto di interventi di natura economica per consentire al Paese di ripartire. L’ok dell’aula del Senato chiude settimane di lavoro importanti sul fronte parlamentare, grazie alle quali il testo è stato migliorato ed adeguato maggiormente alle esigenze del nostro tessuto produttivo.
Il governo sta cercando di sfruttare tutti i mezzi a disposizione per rimettere in moto la nostra economia e darle tutti i sostegni necessari. Il decreto Cura-Italia è stato il primo “paraurti” per ovviare al lockdown produttivo, mentre il decreto Rilancio è il “colosso” che dovrà dare la spinta decisiva al nostro Paese in tutti i suoi ambiti, con ben 55 miliardi messi sul piatto. A far da cinghia di trasmissione tra i due, c’è proprio il decreto Liquidità. Un provvedimento chiave, per dare alle nostre imprese gli strumenti finanziari necessari per affrontare le asperità dell’emergenza Covid-19.
L’apporto del Parlamento è stato decisivo: nel corso dell’iter si è elevata la soglia dei prestiti garantiti al 100% da 25 a 30 mila euro. Da restituire in dieci anni e non in sei, come originariamente previsto. Gli stessi prestiti costeranno meno: grazie al MoVimento 5 Stelle è stato ridotto ulteriormente il tasso di interesse massimo che le banche possono richiedere. Per i prestiti tra i 30 mila e gli 800 mila euro, inoltre, l’intervallo di tempo di restituzione è stato addirittura portato su base trentennale.
Non solo. I lavori nei due rami del Parlamento hanno definito la responsabilità limitata per le aziende in caso di contagi tra i dipendenti e sono state sospese le segnalazioni delle sofferenze alla Centrale dei rischi fino al prossimo 30 settembre. Ovviamente sono stati fissati tutti i puntelli del caso: chi beneficerà dei prestiti, dovrà garantire livelli occupazionali e non potrà delocalizzare.
Con questo decreto, insomma, lo Stato rafforza la fiducia nei confronti degli imprenditori e delle loro aziende. Dal turismo al commercio, dall’artigianato a tanti segmenti industriali, il covid-19 ha letteralmente fiaccato numerosi comparti dell’universo produttivo italiano. Il governo ha cercato il più possibile di far aderire gli interventi alla realtà, e le commissioni parlamentari hanno apportato i dovuti accorgimenti sulla base delle indicazioni arrivate appunto dal Paese e dalle sue diverse realtà produttive.
Il lavoro da fare è ancora tanto, e anche nel decreto Rilancio saranno presenti interventi massicci per tantissime attività. Le Pmi sono il cuore pulsante dell’economia italiana. Fin quando il MoVimento 5 Stelle rimarrà al governo, sarà sempre dalla loro parte e continuerà a scommettere su di esse.