Sicurezza, riconoscimento del merito, meno tasse per studenti e studentesse, nuovi posti per ricercatori. La crisi pandemica e le sue ricadute confermano ancora una volta quanto sia importante investire su università e ricerca e grazie al piano previsto nel decreto Rilancio, ora al vaglio del Parlamento, l’Italia torna finalmente a farlo. Con una serie di misure per un ammontare di oltre 2 miliardi di euro, di cui 550 milioni solo per il potenziamento del sistema universitario, si torna a valorizzare il ruolo di atenei, enti di ricerca e Afam.
L’anno prossimo uno studente su due non pagherà le tasse universitarie grazie all’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università di 165 milioni di euro, tutti fondi che saranno destinati alle famiglie con reddito più basso per l’esonero o la riduzione delle tasse a carico degli studenti. Estendiamo così ulteriormente la cosiddetta “no tax area”, misura improntata all’equità e a garantire pari opportunità sulla cui necessità il MoVimento 5 Stelle si batte da sempre: già nella scorsa legislatura abbiamo presentato una proposta di legge dedicata a rispondere a questa esigenza, sempre più sentita anche in relazione al calo di iscritti degli ultimi dieci anni, dovuto anche al peso della tassazione universitaria italiana, tra le più alte d’Europa.
Grazie al decreto Rilancio agli studenti meritevoli e bisognosi sarà assegnato un numero maggiore di borse di studio. Per il diritto allo studio sono stati destinati, solo per quest’anno, 40 milioni di euro aggiuntivi che integreranno il Fondo Integrativo Statale (FIS) per studenti universitari e AFAM, colmando in questo modo il gap tra coloro che risultano idonei ai benefici per il diritto allo studio e gli effettivi percettori delle borse. Mentre 62 milioni andranno al fondo per esigenze emergenziali dell’università, delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e degli enti di ricerca per potenziare la didattica a distanza, l’acquisto di dispositivi digitali e l’accesso a piattaforme digitali.
Massima attenzione e aiuti concreti anche per la ricerca scientifica, che ha bisogno più che mai di investimenti. Nel decreto rilancio stanziamo ulteriori 550 milioni di euro in due anni per il programma di ricerca nazionale, oltre 50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021 per il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca (FOE) che porteranno alla stabilizzazione di 1.300 ricercatori negli enti pubblici di ricerca e 250 milioni di euro per l’assunzione di 4.600 ricercatori, oltre ai 1.600 assunti grazie al decreto Milleproroghe.
Vogliamo poter contare sui nostri giovani talenti e fornire strumenti adeguati per svolgere attività scientifica ed essere pronti a ripartire al massimo. Nel decreto Rilancio, inoltre, aumentiamo le borse di specializzazione medica del 50% rispetto allo scorso anno con uno stanziamento aggiuntivo di 500 milioni di euro dal 2020 al 2024.