Quella sui sindacati militari è una legge importantissima e molto attesa dagli appartenenti alle Forze armate e alle forze di polizia ad ordinamento militare.
Con questo provvedimento che porta la firma della deputata del MoVimento 5 Stelle Emanuela Corda e che è stato approvato in prima lettura alla Camera, interveniamo per correggere un’anomalia che era già stata segnalata dalla Corte Costituzionale perché finora non si è riconosciuta a questa categoria di lavoratori la possibilità di esercitare appieno la libertà sindacale.
Per cinque legislature consecutive il Parlamento ha provato a mettere mano alla riforma della Rappresentanza Militare, ma proponendo testi blandi e non soddisfacenti. Ci sono volute la sentenza della Corte Costituzionale e quella della Cedu, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, perché granitiche resistenze iniziassero ad incrinarsi e finalmente fosse possibile, scegliendo in questa legislatura come testo base quello Corda, iniziare a lavorare su una proposta di legge che riconoscesse i diritti dei militari ad organizzarsi in sindacato.
Il testo di legge arriva alla fine di un iter legislativo molto complesso e al termine di un dibattito politico difficile, durante il quale abbiamo dovuto contrastare anche alcune resistenze, da parte di tutti gli schieramenti. Grazie alla determinazione del MoVimento 5 Stelle, prima forza politica a presentare una proposta di legge su questa materia, però, siamo riusciti a dar seguito alla sentenza 120 della Corte Costituzionale e a quella della Cedu. Siamo tra i primi in Europa a ottenere un risultato in questo campo.
Abbiamo sentito molte critiche contro questa riforma, alcune legittime, altre pretestuose e distruttive. Il MoVimento 5 Stelle avrebbe preferito fosse confermata la competenza della Magistratura del lavoro, sul solco tracciato dalle previsioni in materia di repressione della condotta antisindacale.
Dopo le varie tesi ed antitesi, abbiamo trovato un punto di sintesi, che tiene conto delle diverse posizioni ed esigenze e consente una ragionevole tutela tanto con l’introduzione dell’istituto della conciliazione, quanto in sede di giurisdizione amministrativa con l’adozione del rito abbreviato.
Siamo consapevoli che su alcuni punti siamo dovuti arrivare a una mediazione politica, ma siamo fermamente convinti di aver garantito un’estensione di diritti sindacali che prima non esistevano e che dovranno sempre essere esercitati nel rispetto dei principi di democraticità, trasparenza e partecipazione. Si tratta di un miglioramento indiscutibile delle tutele per il personale militare che puntiamo a incrementare sempre di più, nel segno della nostra riconoscenza al servizio che quotidianamente uomini e donne in divisa prestano al Paese.
Con il primo sì della Camera a questa proposta di legge cominciamo ad abbattere un muro che separa i lavoratori in divisa dagli altri cittadini. Estendiamo un diritto, una conquista sociale per tutti. Forze Armate sempre più uniformate ai valori della nostra Costituzione significano maggiore libertà e sicurezza nella democrazia per l’insieme della nostra società.