dei componenti del MoVimento 5 Stelle nel Consiglio di Presidenza del Senato
Il taglio dei vitalizi al Senato è stata una decisione assunta dal Consiglio di Presidenza nell’ottobre del 2018.
Grazie a quel provvedimento dal gennaio 2019 quei trattamenti di lusso e del tutto immotivati sono diventati un assegno mensile ricalcolato secondo il metodo contributivo, lo stesso in vigore ormai da tanti anni per i cittadini italiani.
Contro quell’atto hanno fatto ricorso più di 700 ex senatori. La Commissione Contenziosa del Senato, un tribunale interno composto da tre senatori di Forza Italia e Lega e da due tecnici, lo scorso 25 giugno ha parzialmente accolto quei ricorsi con una sentenza di primo grado di cui ancora non conosciamo dettagli e motivazioni.
È del tutto evidente che la sede all’interno della quale è doveroso, oltre che opportuno, discutere dei vitalizi è proprio il Consiglio di Presidenza del Senato. È quello l’organo deputato a deliberare in materia e anche a discutere di un eventuale ricorso in secondo grado di giudizio interno, presso il Consiglio di Garanzia.
A una settimana di distanza da quella sentenza, che ha riaperto un grande spiraglio nella porta di accesso alla stanza dei privilegi della Casta, è urgente riaprire la discussione per valutare ogni possibile scenario futuro. Siamo di fronte a una questione di massima importanza: la pensione di lusso degli ex rappresentanti del popolo rispetto alla condizione generale di un paese di 60 milioni di famiglie, lavoratori, pensionati.
È proprio per questo che nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo chiesto alla presidente Casellati che già ieri mattina il Consiglio di Presidenza – convocato per discutere della desecretazione degli atti delle commissioni di inchiesta – iniziasse a parlare di vitalizi. Non solo per i milioni di euro che risparmiamo tagliando i vitalizi, ma innanzi tutto per l’urgenza, diciamo anche l’ansia, di dare un messaggio corretto agli italiani. Mentre il nostro Governo ha stanziato 80 miliardi di euro per aiutare le imprese, le famiglie e i cittadini in generale e mentre si discute di un nuovo scostamento di bilancio e di un ambizioso piano di rilancio economico, qualcuno riporta in vita il grande privilegio riservato a pochi! Le istituzioni devono occuparsene subito, il Senato deve occuparsene subito. Non è pensabile che si rimandi di settimana in settimana.
La presidente Casellati ha detto no, perché non sarà il Consiglio di Presidenza a fare ricorso in secondo grado contro la sentenza della Commissione Contenziosa, alla luce del fatto che il compito spetta eventualmente al segretario generale del Senato, il vertice dell’amministrazione. Siamo sicuri che la presidente e il segretario generale vogliano portare avanti l’obiettivo della delibera approvata nel Consiglio di Presidenza.
Ma a prescindere da chi farà ricorso vogliamo, dobbiamo portare avanti questa battaglia di giustizia sociale e dobbiamo farlo dentro Palazzo Madama, discutendone in dettaglio. A questo fine abbiamo chiesto anche che i membri del Consiglio di Presidenza abbiano a disposizione tutti il dispositivo e le motivazioni della sentenza della Commissione Contenziosa sui vitalizi, visto che sono documenti non pubblici. Aspettiamo di sapere dalla presidente quando potremo dare una risposta agli italiani, il nostro impegno contro i privilegi va avanti.