L’emergenza sanitaria del Covid-19, con le sue pesanti conseguenze economiche, ha reso ancor più impellente la necessità di accesso al credito per le imprese agricole. Accanto agli strumenti messi in campo da Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e presto dal Fondo di Garanzia di Mediocredito Centrale, si appresta a divenire operativo il cosiddetto “pegno rotativo” introdotto grazie ad un nostro emendamento approvato durante la conversione in legge del decreto Cura Italia.
L’iter di approvazione del decreto ministeriale con cui il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali istituisce il “pegno sulle merci in lavorazione” è infatti in dirittura d’arrivo.
Ma in cosa consiste il “pegno rotativo”? Si tratta di uno strumento oggi esistente per i prosciutti a denominazione d’origine tutelata e per i prodotti lattiero-caseari a lunga maturazione che estendiamo, così come previsto da una mia proposta di legge, al vino Dop e Igp e alle “bevande spiritose” come liquori, acquaviti, distillati o come il mirto della mia terra, la Sardegna.
Si tratta di produzioni di qualità che, però, remunerano gli agricoltori dopo un lungo periodo di maturazione. Insomma, dal momento della produzione a quello dell’incasso legato alla vendita passa molto tempo. Per sostenerli nei loro sforzi, pertanto, ecco lo strumento del pegno rotativo: l’azienda ha la possibilità di ottenere da un istituto di credito le risorse finanziarie di cui ha bisogno con un tasso inferiore, mantenendo la disponibilità del bene per le successive fasi di maturazione ed affinamento e, una volta posto in vendita, sostituisce il bene vincolato con un altro bene che inizierà il processo di maturazione. Quindi, il pegno “ruota”, cioè si sposta di volta in volta sul nuovo bene prodotto quando quello precedentemente dato a garanzia viene venduto.
L’istituto finanziario avrà il vantaggio di fornire il credito con la garanzia del bene che, nel corso del tempo, acquisirà valore, il prestito verrà gestito dal richiedente che si occuperà di tutte le incombenze, comprese quelle di custodia e valorizzazione.
Ora, l’auspicio è che si arrivi a una veloce conclusione dell’iter autorizzativo, in modo da fornire celermente con il pegno rotativo – strumento prezioso e fortemente richiesto dagli operatori dei settori interessati – quel supporto finanziario reso ancor più necessario e impellente dalla crisi post coronavirus. Fornire questo importante strumento a nuove produzioni di qualità significa sostenerle nel loro lavoro quotidiano e nella conquista di nuove rilevanti fette di mercato nel mondo, tenendo alta la bandiera del made in Italy.