A settembre, con la ripresa delle attività scolastiche, si realizza un sogno che abbiamo coltivato per anni e che abbiamo iniziato a concretizzare a inizio legislatura, quello dell’educazione ambientale come materia d’insegnamento nell’ambito dell’educazione civica.
Durante il primo governo Conte, da sottosegretario con delega all’educazione ambientale, ho lavorato di sponda con il Parlamento per far approvare la legge 20 agosto 2019, n. 92 intitolata “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”. Oggi, grazie alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che ne ha emanato le linee guida, quel sogno è diventato realtà: l’educazione ambientale a scuola, da settembre, mette radici profonde.
Un anno fa nell’ambito della presentazione del Progetto Waste Travel 360° patrocinato dal Ministero dell’Ambiente, abbiamo condiviso la necessità di una didattica orientata anche all’educazione ambientale. Quel tour portò nelle scuole anche una pubblicazione “La favola del riciclo: L’economia circolare, un gioco da ragazzi”, distribuita gratuitamente alle scuole e tutti coloro che hanno fatto parte di questa esperienza.
Questi semi gettati oggi danno il loro importante frutto. L’educazione civica è una disciplina trasversale che comprende diversi ambiti tutti importantissimi per la formazione dei futuri cittadini. Tra questi, è centrale mettere al centro della relazione educativa lo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale, la conoscenza e tutela del patrimonio naturale e culturale e del territorio. Essi rappresentano tutti concetti inseriti dall’ONU nell’agenda 2030 nell’ambito dei 17 obiettivi da perseguire entro l’anno 2030.
Gli obiettivi non riguardano solo la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, ma anche la costruzione di ambienti di vita, di città, la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psico-fisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità. In questo nucleo, che trova comunque previsione e tutela in molti articoli della Costituzione, possono rientrare i temi riguardanti l’educazione alla salute, la tutela dell’ambiente, il rispetto per gli animali e i beni comuni, la protezione civile.
Grazie all’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole fin da piccoli, i nostri giovani concittadini comprenderanno quanto sia necessario uno sviluppo equo e sostenibile, rispettoso dell’ecosistema e della salute, e dunque un utilizzo più consapevole e “circolare” delle risorse ambientali. Comprenderanno inoltre il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura e sapranno riconoscere e scongiurare gli effetti del degrado e dell’incuria. Un giovane che impara a distinguere gli impatti delle diverse fonti energetiche non potrà che avere un atteggiamento, consapevole, se necessario critico e in ogni caso più razionale nel loro utilizzo. Saprà classificare i rifiuti, imparerà a ridurli, riutilizzarli, riparlarlo e riciclarli.
Con l’educazione civica e l’educazione ambientale in classe facciamo un investimento molto importante sul futuro dei nostri giovani e del Paese, mettendoci finalmente al passo con le nazioni più avanzate.