La violenza domestica e di genere viene spesso definita un’emergenza: in effetti lo è per la portata numerica degli episodi che registriamo quasi ogni giorno e per l’efferatezza di molti di essi.
Ma non è giusto affrontarla solo come tale e con misure altrettanto emergenziali: siamo di fronte ad un fenomeno radicato, che ha cause sociali, culturali e psicologiche molto precise, da affrontare in modo rigoroso e approfondito.
Ed è per questo che come MoVimento5Stelle abbiamo avviato una sorta di guerriglia culturale sulla Questione Femminile in termini di Prevenzione nelle sue diverse sfumature, attraverso lo strumento della Cultura, veicolando un’informazione corretta su come scardinare questa mattanza che è il femminicidio a seguito di tutta una escalation di violenza.
Questo è stato da impulso per avviare il Tour “Da Donna a Donna”, un ciclo di incontri che ho ideato e promosso, al fine di sottolineare l’importanza della Prevenzione, aumentare la consapevolezza delle nuove generazioni al rispetto di genere e delle donne vittime di violenza rispetto alla denuncia verso i loro partner maltrattanti.
A seguito del lockdown, dovuto alla emergenza sanitaria, e dunque alla improvvisa interruzione del Tour “Da Donna a Donna”, ho deciso di dare continuità a questo ciclo di incontri, proseguendo con #NemmenoConUnClic, che si ricollega all’evento “Nemmeno con un fiore, nemmeno con un clic”. Grazie a questo format online, abbiamo inanellato una serie di appuntamenti in rete per parlare di contrasto alla violenza sulle donne, soprattutto la violenza online, cui spesso le donne sono sottoposte e che valica i confini del reale, diventando virtuale.
Gli incontri, che si sono svolti nei canali Facebook ufficiali del Movimento5Stelle, mi hanno visto interloquire in diretta con molti ospiti delle istituzioni, con giovani donne che hanno subìto violenza e, ancora, con esperti di comunicazione digitale.
Obiettivo primario di #NemmenoConUnClic è quello di poter toccare il delicato argomento della violenza di genere sotto diversi punti di vista, col fine di sensibilizzare e promuovere il messaggio rispetto all’importanza di denunciare, parlandone sempre, ovunque e comunque.
Proprio la prevenzione è uno dei tre macro-argomenti che costituiscono l’azione della Commissione di inchiesta sul Femminicidio del Senato, di cui sono Vice Presidente, e grazie alla quale ho sviluppato una forte propensione e sensibilità ad intervenire proprio col fine di prevenire. Sensibilità che si è tradotta ad esempio nel Disegno di Legge sull’insegnamento dell’educazione emozionale nelle scuole d’infanzia, primaria e secondaria. Sono convinta sia necessario agire fin dalla tenera età, prevedendo un insegnamento che possa intervenire sull’aspetto emotivo nel processo di crescita dei nostri giovani adolescenti, che li aiuti a conoscere le proprie emozioni, quelle altrui e a saperle gestire, dunque dotare le scuole italiane di una grammatica emozionale.
Quasi ogni giorno leggiamo notizie di casi di femminicidio o di donne vittime di violenza. Una violenza che non si esaurisce in quella fisica: violenza è anche quella verbale, psicologica ed economica. Ed è per questo che ho voluto dare il mio contributo proponendo il Disegno di Legge contro il linguaggio sessista: uno strumento per scardinare lo stereotipo femminile anche da un punto di vista mediatico, rimuovendo i cliché sessisti veicolati dai messaggi che offendono la donna.
Durante la tappa in Sicilia di #RipartelItalia, il tour virtuale del MoVimento5Stelle, ho parlato di “Le Voci della Differenza”: una campagna che ho deciso di lanciare lo scorso inverno al fine di poter dare voce alle donne vittime di violenza all’interno di famiglie mafiose. Si tratta di donne illuse da una gabbia dorata dove finiscono schiacciate in un sistema criminale, in cui la donna è oggetto al servizio della volontà dell’uomo.
Un’ulteriore iniziativa concreta legata alla questione femminile è stata l’approvazione della mozione del Gruppo MoVimento5Stelle del Senato che impegna il Governo a porre in essere azioni concrete verso una maggiore tutela delle donne lavoratrici, potenziando il sostegno all’imprenditoria femminile e prevedendo misure specifiche volte a rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro.
Tuttavia, le leggi di cui ci siamo dotati finora intervengono con efficacia dopo che avvengono i fatti di violenza o garantiscono una prevenzione dell’ultimo momento. Per questa ragione è doveroso fare in modo che si possa intervenire molto prima, in modo da realizzare una vera prevenzione culturale e sociale.
Rispetto al tema della violenza di genere, l’impegno del MoVimento5Stelle è stato costante nel tempo e si è tradotto in una serie di traguardi: penso ad esempio alla Legge “Codice Rosso”, che fornisce maggiori garanzie a tutela della donna, velocizza i tempi di reazione delle forze dell’ordine e della magistratura e inasprisce le pene per molti dei reati coinvolti. Inoltre inserisce nel Codice Penale tre nuovi reati: il revenge porn, la deformazione permanente del volto e la costrizione o induzione al matrimonio.