Lo Stivale italiano e le sue isole sono immersi in un forziere di bellezza e di futuro. Il nostro mare, i quasi 8.000 chilometri di coste italiane sono un ecosistema unico nel suo genere serbatoio di vita e di opportunità. In questa stagione in particolare ne apprezziamo le qualità, dal momento che la gran parte degli italiani sceglie di trascorrere le vacanze estive in spiaggia. Ma dalla pesca all’energia, dal suo ruolo di termoregolazione a quello di via di comunicazione, sono tanti e diversi i motivi per salvaguardare il Mare Nostrum e al tempo stesso valorizzarlo. Tra le tante idee in cantiere, il MoVimento 5 Stelle insieme ai portavoce in Parlamento della commissione Ambiente e al ministro Sergio Costa, ha già messo in campo una serie di importanti iniziative che sintetizziamo qui di seguito.
AREE MARINE PROTETTE
Per troppo tempo le bellezze naturali e la ricchezza di biodiversità nel nostro Paese non hanno ricevuto la giusta tutela, ma ora finalmente abbiamo invertito questa tendenza. Nel decreto milleproroghe abbiamo potenziato la gestione delle aree marine protette con un aumento di risorse di oltre 1 milione di euro, per gli anni 2020 e 2021. Mentre altri 2 milioni di euro nell’anno 2020 garantiranno la rapida istituzione delle aree marine protette nell’Isola di Capri, Costa di Maratea, Capo Spartivento e Isola di San Pietro. Un primo segnale di attenzione che va nella direzione, tracciata dal ministro Costa di rendere l’Italia “Paese Parco”, nella consapevolezza che salvaguardare gli ecosistemi è uno dei tasselli fondamentali per la riconversione ecologica dell’economia, e al tempo stesso un’assicurazione sul futuro.
STOP TRIVELLE
Nel decreto Semplificazioni 2019 e nel Milleproroghe di quest’anno abbiamo rinnovato la sospensione di tutti i permessi di ricerca e prospezione nei nostri mari. Basta trivelle, lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto l’anno scorso, quando con un decreto ministeriale abbiamo aumentato i canoni annui per le concessioni di trivellare nelle nostre acque, che prima erano irrisori. Grazie al nostro impegno, ora la maggiorazione dei canoni per tutte le multinazionali del petrolio è di circa 25 volte superiore, e in più abbiamo bloccato tantissimi permessi.
Con le modifiche che abbiamo fatto in legge di Bilancio, tutte le società petrolifere che hanno una concessione già attiva di coltivazione (estrazione) di petrolio sia in terraferma che in mare, non avranno più alcuna quota gratuita. Per oltre 20 anni i nostri mari e le nostre terre sono state svendute ai signori dell’oro nero nel silenzio dei governi passati. Con il MoVimento 5 Stelle al governo si cambia rotta: se vogliamo garantire un futuro alle nuove generazioni dobbiamo puntare sull’uscita dalle fonte energetiche fossili e sulla decarbonizzazione, cogliendo le grandi opportunità – anche occupazionali – che vengono dagli investimenti sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili.
LEGGE SALVAMARE
Alla Camera abbiamo approvato la legge Salvamare, ora in attesa del vaglio del Senato: un prezioso strumento per tutelare e ripulire dai rifiuti i nostri mari, laghi, fiumi e lagune. Si tratta della prima legge italiana a tutela dell’ecosistema marino e delle acque interne che elimina il paradosso per cui fino a ieri un pescatore che voleva raccogliere e riportare a riva i rifiuti impigliati nelle sue reti non poteva farlo, anzi rischiava una sanzione.
Con la legge Salvamare consentiamo ai pescatori e ai diving di compiere in tutta tranquillità un’azione virtuosa per l’ambiente, introducendo una premialità per chi recupera e conferisce rifiuti in porto trovati in mare. Grazie poi a un emendamento condiviso all’unanimità dalla commissione Ambiente, insieme alle altre biomasse vegetali spiaggiate, anche la Posidonia, preziosa pianta marina, potrà essere raccolta correttamente e rimessa in natura, salvaguardando il recupero di sabbia e altri materiali di origine antropica.
MENO IMBALLAGGI E GREEN CORNER
Vogliamo combattere l’inquinamento marino, composto per lo più da plastiche, incentivando l’uso di materiali riciclabili e non inquinanti. Nell’ultima legge di bilancio abbiamo inserito un credito d’imposta del 36% delle spese sostenute dalle imprese per che acquista prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e, nel decreto Crescita, abbiamo messo in campo nuove misure per le imprese investendo 20 milioni di euro per favorire l’acquisto e il riutilizzo o il riciclo degli imballaggi. La grande produzione potrà dotarsi di macchinette mangia plastica che sono già presenti in tantissimi comuni italiani ed esercizi commerciali. Chi raccoglie e ricicla bottiglie di plastica riceverà in cambio sconti e bonus.
Gli imballaggi sono spesso necessari, ma quando non servono perché comprarli? Grazie al MoVimento 5 Stelle al governo partirà la sperimentazione dei green corner per la vendita di prodotti sfusi e alla spina cosi da produrre meno rifiuti e ridurre la quantità di imballaggi “usa e getta” che entrano nel ciclo dei rifiuti.
PLASTIC FREE
Con la nostra campagna #Plasticfree, palazzi come il Ministro dell’Ambiente e la Camera dei Deputati non contengono più plastica usa e getta. Abbiamo coinvolto aziende, enti locali, università e scuole che oggi utilizzano materiali riutilizzabili e zero plastica. Con il Protocollo per alberghi liberi dalla plastica, firmato la scorsa estate, anche gli hotel italiani grazie a una collaborazione con Federalberghi, da anni in prima linea contro l’inquinamento da plastica. La nostra battaglia Plastic free quest’anno si è estesa anche ai dispositivi di protezione individuale, mascherine e guanti in primis: un nostro emendamento al decreto rilancio avvia una sperimentazione volta a favorire l’uso di quelle riutilizzabili e il corretto smaltimento, proprio per evitare che finiscano disperse nell’ambiente.
EDUCAZIONE AMBIENTALE A SCUOLA
Ultimo, ma non meno importante, l’aspetto della sensibilizzazione: da settembre l’educazione ambientale entrerà a scuola come materia d’insegnamento nell’ambito dell’educazione civica. Una risposta concreta alle richieste e all’interesse manifestato anche in Italia dalle nuove generazioni scese in piazza contro il climate change: portare l’educazione ambientale a scuola significa formare cittadini più consapevoli e fare un importante investimento sulla salvaguardia del nostro meraviglioso Pianeta.