Quando le sardine “immaginano” è bene che si documentino, altrimenti dalla suggestione in un attimo si passa al racconto di fantasia, se non proprio alla fantascienza come suggeriscono loro stessi in un momento di lucidità.
Oggi sono impegnati ad agitare lo spauracchio del problema democratico a causa della riforma che vuole il taglio dei parlamentari. Per loro “un partito del 20% non eleggerebbe alcun rappresentante” con la riforma.
Perché? A causa delle “cosiddette soglie implicite” che farebbero diminuire il numero dei senatori drasticamente, soprattutto nelle regioni più piccole.
Non sappiamo se questa fake news sia solo una gaffe, il frutto di scarsa conoscenza, ma a questo punto cerchiamo di fare chiarezza e di spiegare come stanno le cose nella realtà: la sperequazione tra seggi delle diverse regioni, che si dice si realizzerebbe a seguito della riforma, è in realtà già presente nel testo costituzionale attuale (incredibile). Il testo di riforma, invece, riduce tale sperequazione.
Oggi, per esempio, in Basilicata si elegge un senatore ogni 83.000 abitanti mentre in Sardegna se ne elegge uno ogni 205.000 abitanti. In Sardegna, quindi, per eleggere un senatore occorre una popolazione 2 volte e mezzo più grande di quella necessaria in Basilicata.
Dopo la riforma, si dice, in Trentino Alto Adige si eleggerà un senatore ogni 171.000 abitanti (171.579) e in Sardegna ce ne vorranno 328.000 (327.872). Si tratta di una sperequazione più contenuta di quella esistente a Costituzione vigente tra Sardegna e Basilicata (meno di due volte a fronte di due volte e mezzo).
Potremmo andare avanti, ma riteniamo basti quanto detto per tranquillizzare tutti sui fantomatici pericoli democratici agitati a bordo spiaggia dalle sardine. La democrazia si difende migliorando la qualità e le competenze dei rappresentanti eletti.
Non sarà il taglio dei parlamentari a mettere in pericolo la democrazia italiana, lo sono le fake news e le strumentalizzazioni che inquinano il dibattito pubblico su un tema che è stato sentito e votato dal 90% dei partiti dell’arco parlamentare. #VotaSì