Chi aggredisce un operatore sanitario commette un reato ancora più grave. Scagliarsi contro chi ha scelto di aiutare gli altri. Contro chi ha giurato di perseguire la difesa della vita e non deve in nessun caso vedere messa a rischio la propria.
Ed è per questo che da ministra della Salute ho voluto con forza un disegno di legge che proteggesse gli operatori sanitari mentre compiono il proprio lavoro.
Oggi questo provvedimento è diventato legge dello Stato e voglio ringraziare tutti i senatori e tutti i deputati per l’enorme lavoro fatto, per la straordinaria unione di intenti che ha portato all’approvazione all’unanimità.
Li abbiamo visti lottare con forza per sconfiggere il Covid-19 e li abbiamo chiamati eroi. Sono stati i più forti, ma anche i più forti vanno protetti. Ed è compito nostro. E’ compito dello Stato.
E allora, con questa legge, agiamo su due fronti: il contrasto e la prevenzione. Abbiamo inasprito le pene modificando il codice penale. Da oggi gli operatori sanitari che subiranno un’aggressione saranno trattati come pubblici ufficiali senza però avere alcun onere aggiuntivo.
Ci sarà anche la procedibilità d’ufficio, quindi nessun bisogno di sporgere querela da parte della persona aggredita.
E poi, il capitolo della prevenzione: istituiamo un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie per monitorare gli episodi di violenza, monitorare gli ‘eventi sentinella’ che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia e l’attuazione delle misure di prevenzione a garanzia della sicurezza sui luoghi di lavoro anche promuovendo l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza.
E ancora: promuovere studi e analisi per ridurre i fattori di rischio degli ambienti più esposti ma anche corsi di formazione per il personale medico e sanitario per prevenire e gestire situazioni di conflitto.
Infine: sempre per prevenire questi odiosi fenomeni prevediamo che le strutture si dotino nei propri piani di sicurezza di misure volte a stipulare specifici protocolli operativi con le forze di polizia, per garantire un intervento tempestivo.
Ultimo ma non ultimo: ci sarà una giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Ogni anno in Italia vengono denunciate all’Inail circa 1.400 aggressioni, quasi 4 al giorno. Da oggi abbiamo uno strumento in più per difendere i nostri medici, i nostri infermieri. Tutto il nostro personale sanitario.