Abbiamo una grande occasione. Ecco perché votare Sì al referendum

Di seguito l’intervento del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi pubblicato su Metro


Della riduzione dei parlamentari se ne parla da 40 anni. È giunto il momento di passare ai fatti. Il referendum di domenica e lunedì è l’occasione per tradurre in realtà una riforma che finalmente taglia 345 poltrone, rende il Parlamento più operativo ed efficiente, e consente un risparmio di quasi mezzo miliardo di euro a legislatura. Una riforma già approvata con il voto favorevole di quasi tutti i gruppi parlamentari e che qualcuno adesso vuole rinnegare, trincerandosi dietro al no per salvare quelle poltrone che con fatica abbiamo ridotto. Non dobbiamo cedere. Il sì al referendum può essere il giusto riconoscimento del grande lavoro svolto fin qui e dare un nuovo impulso a quel rinnovamento che stiamo realizzando nel Paese. Di tutto questo parlo oggi su Metro, che pubblica un mio intervento sul tema. Lo condivido con voi.

Con il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari del 20 e 21 settembre abbiamo una grande occasione: quella di rafforzare la nostra democrazia, rendendo più moderne ed efficienti le istituzioni del Paese. Un’occasione che possiamo cogliere solo votando Sì. Ma qualunque sia la nostra scelta è importante recarsi alle urne, nel rispetto di quel diritto-dovere di ogni cittadino italiano e di quella straordinaria manifestazione della libertà di scelta che è l’esercizio del voto.

Qualcuno sostiene che il taglio delle poltrone “riduce la rappresentatività”. È falso. L’attuale numero di 945 parlamentari venne istituito nel 1963, quando ancora non esistevano le Regioni. Oggi la realtà è profondamente cambiata. Ci sono consigli regionali che contano quasi 900 membri direttamente eletti tra consiglieri e presidenti. Istituzioni, queste, che ben rispondono alle esigenze di rappresentatività delle comunità nei territori. E se sessant’anni fa si poteva interloquire con un parlamentare solo via posta o di persona, oggi le nuove tecnologie – cellulari, internet, e-mail, social network, chat – consentono un rapporto eletto-elettore più diretto.

Dunque la riduzione da 945 a 600 parlamentari non limiterà in alcun modo la rappresentatività, anzi ci permetterà di allinearci alle altre grandi democrazie europee.

Al taglio dei parlamentari corrisponderà anche un taglio della spesa: per le casse pubbliche significa un risparmio di circa 300mila euro al giorno, ovvero mezzo miliardo a legislatura. Numeri notevoli, ma che non possono essere considerati esclusivi. Perché la riforma guarda ai soldi risparmiati come ad una diretta conseguenza di qualcosa di ben più importante. Il nostro primo obiettivo, infatti, è l’efficienza delle aule e commissioni di Camera e Senato. Un Parlamento più sobrio ed essenziale consentirà di migliorare la produttività e l’efficacia del lavoro svolto, e dunque la nostra capacità di dare risposte concrete ai cittadini e al Paese.

Così contrastiamo anche gli assenteisti: con il taglio, i parlamentari saranno più responsabilizzati perché più esposti, messi in evidenza dal numero ridotto e soggetti a maggiore controllo da parte dei cittadini e dell’opinione pubblica.

Solo votando Sì potremo realizzare tutto questo. Sì a meno parlamentari e a più efficienza. Sì ad una democrazia più forte, ad un Parlamento più operativo. Sì ad un Paese che vuole costruire velocemente il proprio futuro. Se è questo ciò che tutti vogliamo, allora andiamo a votare Sì.