In questi mesi di emergenza, abbiamo messo tanta benzina nel motore dell’Italia con aiuti economici, bonus, indennità, ammortizzatori e incentivi. Tuttavia, allo scopo di permettere al motore di girare più velocemente abbiamo varato il decreto Semplificazioni.
Questo testo ha richiesto un lungo lavoro istruttorio e di confronto sia in sede governativa che parlamentare. Una sinergia che ha permesso di arrivare al voto in aula con un provvedimento che rappresenta un buon punto di partenza sulla lunga strada della semplificazione.
Siamo intervenuti in tutti i settori chiave della ripresa, con snellimenti sul fronte delle procedure di edilizia finalizzate alla rigenerazione urbana, modificando la burocrazia per gare e appalti, rendendo più rapidi gli iter per opere ambientali, per incentivare le energie rinnovabili e, più in generale, la green economy.
Interveniamo poi con importanti misure di velocizzazione per i procedimenti comuni ai vari comparti. Per la prima volta, ad esempio, si introduce il dovere per le amministrazioni di misurare e pubblicare i tempi effettivi di svolgimento delle pratiche ed erogazione di determinati servizi. In questo modo, il cittadino potrà confrontarli e gli enti si troveranno a vivere una sana competizione tra loro, oltre a dover adeguare i propri tempi a quelli di legge.
Diamo inoltre più certezza ai termini del silenzio-assenso o per l’ottenimento, ad esempio, di una Scia. Rafforziamo la conferenza dei servizi semplificata per le opere che servono al Paese, soprattutto, appunto, nel settore delle rinnovabili. E attraverso l’Agenda per la semplificazione amministrativa, rilanciata per il periodo 2020-2023, cerchiamo di estendere a tutti i comparti la buona pratica della modulistica standard.
Decisivo poi il capitolo digitalizzazione. In sinergia con il ministro Pisano, delineiamo la visione del futuro, avvicinandoci all’obiettivo di avere la “Pa in uno smartphone”. Le norme puntano infatti a consolidare la cittadinanza digitale grazie a Spid e Carta d’identità elettronica (CIE). Rafforziamo il domicilio digitale per i cittadini e, in particolare, per i professionisti, mentre AppIO diventa sempre più la porta naturale di accesso a tutti i servizi digitali della Pubblica amministrazione.
Facilitiamo anche la comunicazione tra le Pa e gli utenti attraverso una piattaforma per la notifica digitale dei provvedimenti degli uffici pubblici e semplifichiamo la notifica digitale degli atti giudiziari. Dopo aver rafforzato nel decreto Rilancio il principio del “once only”, facciamo un secondo passo importante verso l’interconnessione delle banche dati, istituendo la piattaforma digitale nazionale dei dati, in modo che presto lo Stato non debba più chiedere a cittadini e imprese informazioni che sono già in possesso degli enti.
Senza dimenticare le norme che accelerano gli scavi per la posa della fibra ottica: non potrà esistere infatti svolta digitale a beneficio di tutti finché non supereremo il digital divide che ancora condanna molte aree del Paese a un’arretratezza inaccettabile.
Naturalmente, il nostro sforzo di semplificazione non si esaurisce certo con questo provvedimento. Il lavoro è continuo. Tuttavia, siamo di fronte a un passaggio importantissimo per consentire al Paese di tornare a correre più veloce di quanto accadesse ancor prima dell’arrivo della pandemia.