a cura dei portavoce del MoVimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato
Con il voto favorevole della Camera dei Deputati e dopo il passaggio al Senato, il Parlamento ha approvato in via definitiva il disegno di legge che recepisce la cosiddetta Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società. Con la ratifica di questa convenzione, l’Italia si unisce ai Paesi che riconoscono il diritto di tutte e tutti al patrimonio culturale, considerato come fattore chiave del progresso e dello sviluppo umano. Per la prima volta, una convenzione consente ai diversi Paesi di ampliare il concetto di patrimonio culturale e di preservare le diversità, valorizzarle, confrontarle con le diverse identità, anche attraverso la formazione e la diffusione della conoscenza.
La ratifica della Convenzione da parte dell’Italia arriva a pochi giorni dalle Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) l’evento culturale con maggior numero di partecipanti d’Europa, nato nel 1991 su iniziativa del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea. Aderire ai valori della Carta sottoscritta a Faro, in Portogallo, nel 2005 per il nostro Paese è un atto naturale: l’Italia culla della cultura, della storia e delle diversità culturali e ambientali può trarre enormi giovamenti da questo importante passo avanti compiuto dalla comunità internazionale.
Non a caso il nostro Paese è tra i pochi ad annoverare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale tra i suoi principi fondamentali. E proprio la nostra Costituzione sarà il pilastro su cui poggerà tutta l’attività legislativa che da qui in poi attuerà i principi della Convenzione appena ratificata. Lungi dall’imporre obblighi di sorta, la Carta di Faro rappresenta una cornice importante e ricca di linee di indirizzo, alla luce delle quali ciascun Paese potrà innestare in piena autonomia e secondo i propri valori le iniziative legislative che riterrà più idonee.
Un elemento fondamentale per il MoVimento 5 Stelle è senza dubbio il ruolo centrale riconosciuto ai cittadini e al loro diritto a partecipare alla costruzione di percorsi culturali innovativi, ad essere sentinelle e tutori della nostra eredità culturale. Così come il MoVimento ha fortemente voluto che nella legge di recepimento fosse espressamente prevista la valorizzazione e il riconoscimento delle figure professionali del settore: la cultura in tutte le sue accezioni deve essere la leva sulla quale poggia la rinascita del Paese su nuove basi e per farlo c’è bisogno di uno Stato sensibile e presente, ma soprattutto di cittadini consapevoli e professionisti capaci.