Il superticket dal primo settembre 2020 è definitivamente abolito. Una battaglia condotta e vinta dal MoVimento 5 Stelle che da sempre si batte per una sanità pubblica accessibile a tutti. Una tassa ingiusta che gravava sulle spalle di chi aveva bisogno di cure specialistiche e che soprattutto ha diviso l’Italia: perché le diverse applicazioni della tassa tra regioni ha determinato lo spostamento dei cittadini sul territorio.
Il superticket è stato introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi Tremonti che rendeva operativa una norma del 2006 del governo Prodi.
Oggi, dopo aver stanziato nella precedente legge di bilancio 550 milioni di euro da distribuire alle regioni per i mancati introiti, il superticket non deve essere più pagato. Un traguardo importante ma che soprattutto è atto di giustizia sociale. Non ci si può dire un Paese civile se poi ci sono regioni dove i cittadini rinunciano a curarsi per motivi economici.
L’abolizione del superticket, iniquo e foriero di disuguaglianze, è l’inversione di rotta che ci serve per migliorare e per rafforzare la nostra sanità. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è e deve essere un’eccellenza al servizio di tutti, equo e universalistico. Proprio per questo già prima dell’emergenza Covid-19 abbiamo fatto stanziare oltre 3 miliardi di euro per rimediare ai tagli dissennati fatti dai precedenti governi.
Cambiamo totalmente direzione, permettiamo ai cittadini di curarsi, tagliando i costi. Diventiamo un paese più civile.