Le idee ribelli sono le idee che possono rendere straordinario il nostro Paese e che si ribellano alla quieta disperazione del non cambiare nulla. Le idee ribelli si compongono di due parole dove ribelle è l’aggettivo come: Identità Digitale, Acqua Pubblica o Reddito Energetico.
Il 25 e 26 luglio nel corso del Villaggio Rousseau – Le Olimpiadi delle Idee abbiamo raccontato le prime idee ribelli e dato spazio a chi ha deciso di proporne di nuove. Compito di chi si proporrà come custode di un’idea ribelle sarà quello di promuoverla, ma anche e soprattutto di creare la consapevolezza che il tempo per quella idea è oggi. Proponi la tua idea ribelle!
Durante lo Spazio Governo del Villaggio Rousseau abbiamo chiesto agli esponenti di governo del MoVimento 5 Stelle qual è la loro idea ribelle, il loro sogno civico. Ecco l’idea ribelle che ci ha raccontato la ministra per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano.
Io ho due idee ribelli. La prima idea ribelle è il diritto a innovare nel nostro Paese e consiste in questo: se c’è una startup, un’azienda, un soggetto che ha un’idea innovativa e vuole testarla e dimostrarne l’innovatività, deve poter venire in Italia e sperimentarla in modo semplice, testarla rapidamente, poter dimostrare la validità di questa innovazione, l’impatto sociale e l’impatto ambientale. E se è un’innovazione che porta un modello positivo all’interno della nostra società, deve essere la norma, devono essere le leggi ad adeguarsi all’innovazione e permettere che scali e venga applicata all’interno di tutto il nostro Paese.
Quindi la prima idea ribelle è che la normativa si deve adeguare all’innovazione e non, come spesso accade, viceversa. Ovviamente sempre nel contesto della Costituzione e di alcune norme che non possono essere violate.
La seconda Idea ribelle è la semplificazione della pubblica amministrazione: poter usare la digitalizzazione per rendere l’interazione tra cittadino e pubblica amministrazione semplice, facile, a portata di cellulare.