di Gabriella Di Girolamo e Agostino Santillo, componenti della commissione Lavori Pubblici del Senato
In Senato abbiamo approvato il Decreto Semplificazioni. Si tratta del quarto provvedimento, dopo Cura Italia, Liquidità e Rilancio, adottato dal Governo per rafforzare la rete di protezione intorno al nostro tessuto economico-produttivo e per tracciare la strada del rilancio dell’economia.
Il Decreto Semplificazioni rappresenta un obiettivo in sé, perché semplificare la vita di cittadini e imprese è un risultato non più rinviabile nel 2020. Ma è anche uno strumento fondamentale per dar corpo a un risultato già raggiunto, reso possibile dall’impegno in Europa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il costante stimolo e supporto del MoVimento 5 Stelle. Questo risultato ha un numero: 209 miliardi che stanno per arrivare in Italia grazie al Recovery Fund.
Parliamo del piano di investimenti più ingente degli ultimi 50 anni.
E qui veniamo al punto. Non possiamo permetterci tentennamenti o indecisioni nella tempestiva e proficua “messa a terra” di queste risorse, destinate ai settori della transizione energetica, del digitale, delle infrastrutture, dell’ambiente. Sono tutti obiettivi storici del MoVimento 5 Stelle, finalmente messi in cima all’agenda europea.
Ecco perché il Dl Semplificazioni è uno strumento fondamentale. Attraverso la semplificazione e la sburocratizzazione di un’infinita serie di procedure, il provvedimento ci consente di dare all’Italia un assetto molto più agile e fluido in vista della tempestiva spesa delle risorse, non solo europee ma anche interne.
Nelle pieghe del nostro bilancio, infatti, risultano già stanziati oltre 100 miliardi da qui ai prossimi 10-15 anni: non dobbiamo permettere che rimangano bloccati a causa di questa o quella pastoia burocratica.
Per questi motivi il decreto Semplificazioni punta molto a semplificare gli appalti, con norme in vigore fino al 31 dicembre 2021. Tra le altre cose:
- aumenta le soglie entro le quali è possibile procedere ad affidamenti diretti di lavori o ad affidamenti mediante procedura negoziata, in quest’ultimo caso con un numero di operatori da invitare proporzionale al valore dei lavori
- prevede che l’aggiudicazione avvenga entro il termine di due mesi dalla data di adozione dell’atto di avvio del procedimento, aumentati a quattro mesi in caso di procedura negoziata
- consente gli affidamenti di lavori con procedura negoziata anche oltre la soglia comunitaria in casi di urgenza derivanti dal Covid e per la manutenzione e costruzione di scuole, università, carceri, infrastrutture per la sicurezza pubblica, strade, ferrovie, porti, aeroporti, acquedotti, dighe e interventi inseriti nei contratti di programma Anas-Rfi
- Ricalibra il reato di abuso di ufficio e la responsabilità erariale senza nessun cedimento sui temi della legalità ma solo per evitare che i funzionari pubblici che gestiscono le pratiche restino vittime della cosiddetta “paralisi della firma”, atavico problema italiano derivante dall’indeterminatezza delle norme.
Il Paese ha di fronte a sé un’occasione storica. Le ferite lasciate aperte dal Covid, il tragico prezzo pagato in termini di vite umane, resteranno per sempre nella nostra mente. Ma dobbiamo far sì che convivano con il ricordo dell’enorme impegno profuso per cambiare un Paese che finalmente sarà tornato a correre.