Donare il sangue durante la pandemia non solo è possibile e si può fare in totale sicurezza, ma è ancora più necessario. Nelle ultime settimane le scorte di sangue sono diminuite in molte regioni: complici le partenze per il periodo estivo, sicuramente, ma soprattutto il timore persistente di recarsi presso le strutture sanitarie a donare.
Secondo i dati più recenti, mancano ogni giorno all’appello tra le 600 e le 700 sacche di sangue, e a soffrire questa carenza sono anche le regioni che normalmente riuscivano a mettere a disposizione delle altre le proprie scorte in eccedenza. La conseguenza è che tanti interventi chirurgici programmati, in particolare quelli meno urgenti che già durante il lockdown erano stati rimandati, vengono nuovamente rinviati. E ricordiamo anche che in Italia oltre 1.800 persone necessitano di trasfusioni quotidianamente.
Ciascuno di noi può contribuire a sostenere il sistema sanitario andando a donare: un gesto che non mette in alcun modo a rischio la salute di chi lo compie, mentre dà un grande aiuto a quella di chi ne è destinatario.
Con l’emergenza coronavirus le misure di tutela dei donatori sono ulteriormente rafforzate. Gli appuntamenti nei centri per la donazione del sangue vengono scaglionati, in modo da evitare rischi di assembramento e sono adottate tutte le misure di protezione necessarie. Già all’ingresso delle strutture vengono effettuati controlli sugli aspiranti donatori, i posti nelle sale di attesa sono debitamente distanziati e lo stesso vale per le poltrone di donazione.
Donare il sangue è un gesto d’amore per la vita: facciamolo, a maggior ragione in una fase delicata come quella che stiamo attraversando. Aiutando gli altri aiutiamo noi stessi.
Per sapere come e dove donare: www.donailsangue.salute.gov.it