Ho firmato e trasmesso al MEF il decreto interministeriale che istituisce il Fondo nuove competenze, una misura che ho fortemente voluto e che rappresenta il primo grande investimento in capitale umano per la ripartenza del nostro Paese.
Con questo Fondo – istituito con il Decreto Rilancio e rafforzato con il Decreto Agosto che ne ha portato la dotazione complessiva a 730 milioni di euro – ho puntato a introdurre uno strumento alternativo alla Cassa integrazione e di natura “attiva”, con forti benefici sia per le aziende che per i lavoratori.
Il Fondo consente infatti alle imprese (di qualunque settore e dimensione) di rimodulare temporaneamente l’orario di lavoro e di utilizzare una parte di esso per far svolgere ai suoi dipendenti attività di formazione e riqualificazione. Ciò avviene senza nessun onere per le aziende perché le ore di formazione sono totalmente a carico dallo Stato: in questo modo, le stesse beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro.
Al tempo stesso, i lavoratori possono implementare le loro competenze senza alcuna diminuzione della retribuzione (al contrario della cassa integrazione), bensì con un evidente, duplice vantaggio – economico e formativo – rispetto al normale sistema degli ammortizzatori sociali.
La procedura per accedere al Fondo nuove competenze è molto semplice: le aziende dovranno stipulare accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro e presentare entro il 31 dicembre progetti per lo sviluppo delle competenze fino a un massimo di 250 ore di formazione per ciascun lavoratore.
Con questa misura prende corpo il primo pilastro del Piano nazionale per le nuove competenze, uno dei progetti cardine per il rilancio del mercato del lavoro che sto predisponendo in vista del Recovery Plan e che vede, fra le sue principali direttrici, proprio le politiche attive e la formazione.
Il mio obiettivo e quello di tutto il Governo è chiaro: occorre adeguare le competenze dei lavoratori alle nuove esigenze delle imprese, soprattutto quelle legate agli investimenti “green” e nel digitale con i quali intendiamo accompagnare la rigenerazione del sistema produttivo del nostro Paese.
L’Italia riparte dal suo capitale umano.