Per affrontare l’emergenza da Covid-19 e sostenere il nostro Servizio Sanitario Nazionale il Governo ha stanziato oltre 5 miliardi di euro.
Risorse destinate al potenziamento delle strutture ospedaliere, dell’assistenza territoriale e all’incremento del personale sanitario. A queste risorse vanno aggiunte quelle stanziate nella prossima legge di bilancio: 4 miliardi per rafforzare il nostro servizio sanitario nazionale.
Stiamo parlando di fondi messi a disposizione delle Regioni necessari non solo per fronteggiare l’emergenza, ma anche per potenziare, lì dove necessario, l’assetto assistenziale ordinario. Allo stesso tempo, sono state incrementate le terapie intensive, passate dalle 5.179 esistenti prima dell’emergenza, alle oltre 8 mila totali, con un aumento di 3.553 posti previsti dal decreto Rilancio.
Parlamento e Governo hanno lavorato per contrastare l’epidemia e per mettere in campo le azioni necessarie per far fronte ad un’eventuale seconda ondata.
Eppure, come riportato anche dal Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, molte Regioni non hanno ancora speso gran parte di queste risorse, per aumentare, ad esempio, i posti in terapia intensiva.
I soldi per la Sanità sono stati stanziati e continueremo a lavorare percorrendo questa strada, ma, secondo quanto disposto dal titolo V della nostra Costituzione, le Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la Sanità nell’ambito territoriale di loro competenza. Spetta quindi ai presidenti delle Regioni stabilire come impiegare queste risorse.
A fronte del fatto che le risorse stanziate dal Governo non siano state ancora utilizzate, ci sembra strumentale esortare l’attivazione del MES sanitario.
In questo momento storico abbiamo un’altra grande occasione a cui Parlamento e Governo stanno lavorando: il Recovery Fund. Come Parlamento abbiamo già illustrato le nostre priorità, per ridisegnare la Sanità italiana futura.
Tra le linee d’intervento abbiamo evidenziato la necessità di rafforzare la rete di assistenza territoriale, al fine di superare il concetto di ospedalizzazione come principale intervento assistenziale, alleggerendo così i nostri ospedali, la necessità di superare le sperequazioni territoriali per rendere l’accesso alle cure un diritto pienamente riconosciuto su tutto il territorio nazionale.
Il Mes non è la panacea per i mali della nostra Sanità, perché per migliorarla dobbiamo invece cambiare paradigma, ed inaugurare una nuova stagione fatta di investimenti e ammodernamento, mettendo fine all’era dei tagli che per troppi anni ha compromesso il diritto alla salute dei cittadini.