Grazie alla funzione Lex Eletti di Rousseau i cittadini possono contribuire con le proprie competenze all’attività legislativa dei portavoce del MoVimento 5 Stelle inserendo osservazioni e proponendo miglioramenti alle proposte di legge presentate dagli eletti.
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Oggi Mariassunta Matrisciano, portavoce del MoVimento 5 Stelle al Senato, ci racconta la sua proposta di legge in materia di tutela del lavoro.
Estendere le tutele del lavoro dipendente anche alle collaborazioni svolte nell’esercizio di professioni intellettuali per le quali è obbligatoria l’iscrizione ad appositi albi professionali. Rimodulare l’apprendistato, in particolare quello professionalizzante, per consentire ai giovani di acquisire nuove competenze lavorando nelle aziende, anche dopo 36 mesi di formazione sul campo. La lotta alle false partite Iva, che spesso simulano rapporti di lavoro dipendente. Gli strumenti normativi ci sono ma vanno regolati in modo chiaro e semplice una volta per tutte. E poi occorre incentivare il turnover con una disciplina puntuale capace di agevolare l’uscita su base volontaria dei lavoratori più anziani e favorire l’ingresso di nuove energie in azienda.
Queste sono alcune delle misure contenute nel DDL depositato in Senato e al quale avevo cominciato a lavorare ben prima che scoppiasse la pandemia che ha colpito il nostro Paese e che ho riesaminato alla luce delle trasformazioni in atto. Oggi più che mai siamo chiamati a una sfida, serve visione e lungimiranza. Il legislatore, ossia il Parlamento, e dunque ciascun portavoce, è chiamato a un compito fondamentale: ripensare strumenti esistenti, prevederne di nuovi così da accompagnare la trasformazione, che stiamo vivendo, e renderli più rispondenti alle esigenze della realtà economica e industriale italiana, che, a seguito del lockdown ha già innescato un cambiamento, senza per questo retrocedere sul fronte dei diritti e delle tutele.
Il disegno di legge in esame si propone di intervenire con alcuni correttivi su determinati provvedimenti in vigore: all’articolo 1 apporta delle modifiche al D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81 in materia di apprendistato. In particolare, innalza dal 20% al 50% la soglia obbligatoria per l’assunzione a tempo indeterminato degli apprendisti presenti in quelle aziende che occupano più di cinquanta dipendenti.
L’articolo 2 richiama l’interpretazione autentica contenuta in una sentenza della Corte costituzionale dell’articolo 2094 del C.C. I giudici della Suprema Corte hanno stabilito un principio fondamentale per contrastare il fenomeno delle false Partite Iva. Con questa norma interveniamo una volta per tutte fugando ogni dubbio per evitare abusi e simulazioni di rapporti di lavoro subordinato, spesso alla base di contenziosi giudiziari, che finiscono quasi sempre per dare ragione ai lavoratori, ai quali spetta comunque l’onere della prova, condannando i datori di lavoro.
All’articolo 3 disciplino il turnover, la cosiddetta staffetta generazionale, offrendo ai datori di lavoro del settore privato la possibilità di attuare un patto intergenerazionale.
Diamo così la possibilità al datore di lavoro e al lavoratore più anziano di:
1) concordare una riduzione dell’orario di lavoro progressiva (15% il primo anno, 25% il secondo e 35% il terzo);
2) riconoscere per le ore residue i contributi figurativi ai fini pensionistici;
3) assumere nuova forza lavoro: disoccupati da almeno 6 mesi con contratto a tempo indeterminato o giovani con contratti di apprendistato. Per le nuove assunzioni ho previsto uno sgravio contributivo pari al 100% per i primi 36 mesi.
Estendiamo le tutele del lavoro dipendente anche in caso di simulazione di rapporti di lavoro subordinato e sosteniamo l’occupazione giovanile. Il Paese ne ha estremo bisogno per ripartire. Queste misure non sono più rinviabili, soprattutto alla luce della doppia emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando.
Leggi e contribuisci alla proposta di legge di Mariassunta Matrisciano!