Lo scorso 25 novembre al Parlamento europeo abbiamo votato una relazione che punta a rendere l’Unione un mercato più sostenibile e attento ai consumatori. Come? Con il contrasto all’obsolescenza programmata. Ma cos’è e perché è importante?
L’argomento tocca direttamente tutti coloro che utilizzano prodotti tecnologici e elettrodomestici: in altre parole, riguarda ormai tutti i cittadini e nel caso specifico quelli europei. Per chi non ne avesse mai sentito parlare si tratta, in parole povere, della “data di scadenza” di tutti i dispositivi tecnologici. Dopo un lasso di tempo predefinito (appunto “programmato”), il prodotto comincia infatti a peggiorare le performance o, nella peggiore delle ipotesi, smette di funzionare. La riparazione è spesso sconveniente in quanto troppo costosa, così si finisce per comprare un prodotto che sostituisca quello ormai “obsoleto”, creando inevitabilmente un rifiuto e spendendo ulteriori soldi.
Tutto ciò è enormemente dannoso sia per l’ambiente, sia per i consumatori. Ecco perché il Parlamento europeo, con la relazione votata dal MoVimento 5 Stelle e approvata il 24 novembre, ha deciso di invertire la rotta e di chiedere alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa ambiziosa per il contrasto tout-court all’obsolescenza programmata, la quale abbraccia un modello usa e getta non più sostenibile, né dal punto di vista economico, né etico.
Alla luce del Green Deal è ancora più urgente un’azione dell’esecutivo europeo: dobbiamo garantire che i prodotti immessi nel mercato siano compatibili con esso e con i suoi obiettivi. Ecco perché, in quest’ottica, abbiamo chiesto alla Commissione di sviluppare un sistema di etichettatura obbligatoria per informare i consumatori sulla durata stimata dei prodotti e sulla loro riparabilità, così da stimolare la produzione di beni che durino più a lungo e che siano progettati in modo da poter riparare o sostituire facilmente le componenti principali.
Infine, è essenziale che le politiche che verranno messe in campo assicurino anche che questi prodotti siano convenienti dal punto di vista economico. La transizione verde deve essere equa e non può né deve colpire le fasce più svantaggiate della popolazione.
Diciamo stop all’obsolescenza programmata una volta per tutte e facciamo un favore all’ambiente, tutelando i cittadini europei.