Sembrava impossibile e invece ce l’abbiamo fatta. Nella complessità di un frangente così delicato per il Paese, il MoVimento 5 Stelle è riuscito a portare a termine i suoi Stati generali. E ancora una volta, lo ha fatto in maniera innovativa. Partendo dal basso. In ottomila persone hanno partecipato alle 170 riunioni, per mille ore complessive di lavori, che hanno composto il corpus degli Stati generali. Ottomila persone che hanno dedicato tempo ed energia per fare il punto sul MoVimento e per guardare avanti, creare prospettive, dar forma a una visione. 170 riunioni dislocate in tutta Italia e anche all’estero in cui uno è valso uno: l’attivista quanto il ministro, il sottosegretario quanto il portavoce comunale. Uno di fianco a l’altro (virtualmente) ad ascoltare, confrontarsi, anche serratamente, su regole e principi, organizzazione del MoVimento e agenda politica del post-Covid.
Contributi sintetizzati in 20 documenti regionali e dei nostri connazionali all’estero da cui ha preso le mosse l’ultima fase degli Stati generali, quella dello scorso fine settimana. I 305 rappresentanti eletti dalle assemblee territoriali, fra attivisti, portavoce locali e nazionali, si sono ritrovati in un momento di sintesi. Difficile, certamente, ma proprio quando la sfida è grande il MoVimento c’è sempre. Così gli oltre trecento rappresentanti sono stati divisi in tre panel. Ma affrontare una discussione con 100 partecipanti non è proprio cosa facile. E allora quei “tavoli virtuali” sono stati suddivisi in dieci “sotto tavoli”. Ciò ha dato l’opportunità a tutti – ma proprio tutti – di dire la loro in un tempo contingentato affinché la discussione fosse guidata da criteri di efficienza. Così, guidati dai facilitatori del MoVimento, ogni “sotto tavolo” ha fornito la sua sintesi e tutte sono confluite in un unico documento. Così è stato per tutto il sabato e per la mattina della domenica, dove però l’unico tavolo con tutti e 305, quello sulla governance, si è suddiviso di 30 “sotto tavoli”. Anche in questo caso le sintesi stilate dai facilitatori hanno avuto una conversione su un documento unico: il documento degli Stati generali del MoVimento. E quello che abbiamo scoperto è che ciò che ci unisce è di gran lunga maggiore di ciò che non ci accomuna, che le posizioni minoritarie vanno comunque riportate e poste all’attenzione di tutti. Insomma, abbiamo scoperto che il MoVimento è ancora quella splendida comunità che ha smosso la vita pubblica italiana, che, negli ultimi dieci anni, ha cambiato anche la stessa politica italiana.
Come sempre, questo non lo leggerete in nessuna grande testata accreditata col grande pubblico, perché bisogna sempre farci apparire come quelli che litigano, quelli che “devono” diventare un partito, perché una nostra omologazione farebbe comodo a tutti. Dispiace deluderli, il MoVimento resta sempre quella cosa che non capirete, che non avete visto arrivare e da denigrare ad ogni costo. Presto i documenti saranno pubblicati sul sito degli Stati generali e si avvieranno tutte le votazioni che comporta. Coinvolgendo tutti i nostri iscritti. Si parte dal basso, come sempre, gli altri possono rimanere chiusi nelle loro stanze.