“L’escalation della violenza terroristica in Francia e Austria ha fatto riemergere l’incubo, che sembrava solo un brutto ricordo, della grave minaccia che incombe sulla sicurezza dei cittadini europei. Il terrorismo genera paura, rafforza gli estremismi politici, polarizza le società, crea tensioni tra gruppi sociali e religiosi, alimenta discriminazione, odio, xenofobia e islamofobia. Il terrorismo deve essere sconfitto anche perché ad essere minacciati non sono solo sicurezza e ordine pubblico, ma anche i diritti individuali, pace e coesione sociale.
Il MoVimento 5 Stelle è pronto a rivedere le attuali regole europee sulla lotta al terrorismo. Molte normative, così come la direttiva adottata nel 2017 a seguito degli attentati terroristici, vanno aggiornate alla luce dei più sofisticati strumenti tecnologici presenti e delle nuove minacce poste alla sicurezza europea. Nessuno si può chiamare fuori da questa emergenza e non bisogna abbassare la guardia. Così come proposto dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, serve un grande provvedimento che metta al centro la difesa dei valori europei.
Questa nuova strategia deve innanzitutto individuare strumenti nuovi e più potenti, come per esempio l’ampliamento del mandato della Procura europea, attualmente limitato alle sole frodi relative agli interessi finanziari dell’UE. Per noi questa procura europea, che inizierà ad essere operativa nel 2021, deve svolgere anche funzioni di antiterrorismo e antimafia. Inoltre, bisogna implementare velocemente le misure già in cantiere ma che giacciono in un binario morto: vanno portati a termine i negoziati interistituzionali sul regolamento sullo scambio di prove elettroniche che potrebbe fornire gli strumenti idonei per velocizzare lo scambio di prove che sono ormai imprescindibili in un procedimento penale. Inoltre, le direttive antiriciclaggio che servono a contrastare il finanziamento del terrorismo vanno recepite da tutti i Paesi membri. Questo finora non è successo per opportunismo da parte di alcuni Stati membri che sperano di attrarre capitali ed è molto grave.
Il terrorismo agisce con modalità operative, comunicative e di finanziamento in evoluzione, che in parte sfuggono agli sforzi di cooperazione, monitoraggio e contrasto. La radicalizzazione nel mondo online e digitale va combattuta ma su questioni come sorveglianza, individuazione e rimozione di contenuti online, bisogna agire con equilibrio e senza ledere i diritti fondamentali. Un bilanciamento tra esigenze di sicurezza e diritti fondamentali è basilare per la democrazia e lo Stato di diritto. Infine, bisogna lavorare sugli strumenti culturali, sociali ed economici, incidendo sulle cause che portano un cittadino ad abbandonarsi a gruppi terroristici. Politiche di integrazione e finalità di ogni percorso di istruzione ed educazione devono svolgere un ruolo primario nella lotta contro i processi di estremismo e di radicalizzazione violenta, promuovendo la tolleranza, il dialogo interculturale, lo sviluppo della persona e la sua piena inclusione e partecipazione alla vita politica, sociale e lavorativa.
Altro tema fondamentale nella lotta al terrorismo è quello dello scambio di informazioni. In Europa si contano sette diverse banche dati: Sis, Vis, Eurodac, Etias, Ecris, Siena e il sistema di entrata/uscita. Aspettiamo che queste banche dati vengano messe in collegamento tra loro, così come auspicato dalla stessa Commissione europea, e ci auguriamo che questo avvenga il prima possibile. Lo sforzo in termini di investimento finanziario e adattamento tecnologico delle diverse banche dati da parte dell’Unione europea deve continuare. Per noi questa è la strada giusta da imboccare e su cui impegnarsi a fondo e non modifiche improvvisate di Schengen che cavalchino l’onda emotiva del momento. La sospensione della libera circolazione dei cittadini deve avvenire nei soli casi di minaccia alla sicurezza nazionale, ma non deve mai compromettere una delle maggiori conquiste europee, altrimenti l’avremmo data vinta a chi vuole condizionare la nostra vita, attentare le nostre libertà e indebolire la nostra civiltà”.