di Stanislao Di Piazza, sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche sociali e Emiliano Fenu, portavoce del MoVimento 5 Stelle al Senato della Repubblica
Il ruolo sociale ed economico delle comunità, a maggior ragione in attesa del superamento della crisi pandemica, deve essere valorizzato in tutte le sue potenzialità. Proprio per questo, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo presentato in Senato un disegno di legge per dare pieno riconoscimento e adeguata capacità d’azione alle cosiddette “imprese di comunità”.
Queste imprese presentano due caratteristiche principali: il beneficio per la comunità di riferimento, creato attraverso un’attività d’impresa, e la partecipazione dei suoi membri, destinatari ultimi del beneficio.
L’impresa di comunità potrebbe essere uno strumento economico fondamentale per contrastare fenomeni di spopolamento, declino economico, degrado sociale o urbanistico. È un’impresa orientata e aperta allo sviluppo, che intende garantire a tutti i suoi membri l’accesso ai beni e servizi che essa stessa produce, in direzione del bene comune.
Con questo disegno di legge andiamo a integrare le attuali norme sull’impresa sociale per far sì che le imprese di comunità possano realizzare un ampio ventaglio di attività economiche, purché nell’esclusivo interesse della comunità e in un ambito territoriale ben definito.
Per evitare che l’impresa di comunità sia controllata da esterni, prevediamo che i soggetti che appartengono alla comunità debbano rappresentare la maggioranza dei soci.
Infine consentiamo alle imprese di comunità di coinvolgere fortemente nell’attività d’impresa i volontari e di rientrare tra i soggetti a cui è garantito un preferenziale utilizzo dei beni confiscati alla mafia.
Siamo convinti che per ridare equilibrio alla nostra società sia fondamentale inserire le comunità locali nel rapporto tra Stato e mercati. La nostra proposta va in questa direzione, per tenere la persona ancorata a reti umane reali che gli conferiscano un profondo senso di identità.