Di seguito l’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano dal capo politico del MoVimento 5 Stelle Vito Crimi. A cura di Luca De Carolis.
Gli Stati generali sono finiti, ma per cambiare pelle i 5 Stelle dovranno attendere alcune settimane, fatte di votazioni sulla piattaforma Rousseau. Fino all’elezione entro l’anno della segreteria, di cinque persone. Un altro snodo per il reggente Vito Crimi, che spiega: “Gli iscritti voteranno su ogni singolo passaggio e su ogni frase. Abbiamo chiuso con la ratifica delle decisioni tramite votazioni a pacchetto”.
Cosa avverrà da qui alle prossime settimane?
«Gli iscritti voteranno il documento di sintesi del lavoro fatto negli Stati generali (diffuso ieri, ndr), e mi auguro che ciò possa avvenire entro una settimana. Ci si esprimerà su una griglia di 20-30 quesiti, scegliendo tra il sì e il no. Due settimane dopo si voteranno le modifiche allo Statuto. Quindi entro la fine dell’anno verrà eletto l’organo collegiale: sempre su Rousseau».
I delegati vogliono un M5S con sedi fisiche e online.
«Non si parla di sedi, ma di luoghi d’incontro, e giuridicamente c’è una bella differenza. Gli iscritti hanno bisogno di luoghi dove ritrovarsi e incontrare i cittadini: peraltro già ne esistono in varie città».
Per finanziarle parte dei delegati proponevano di utilizzare il 2 per mille.
«Questo è inattuabile, abbiamo princìpi precisi. I soldi del 2 per mille sono un finanziamento pubblico, risorse dello Stato».
E dove prenderete i soldi?
«I parlamentari devolvono già mille euro mensili a eventi sul territorio. L’idea è centralizzare tali somme e poi redistribuirle per l’attività sui territori con criteri oggettivi e trasparenti».
Possono bastare?
«Ce le faremo bastare».
Volete un contratto di servizio con Rousseau. Ma non è che cambierete piattaforma, visti i pessimi rapporti con Casaleggio?
«È nell’interesse di tutti stipulare un accordo, e sono convinto che lo faremo».
Casaleggio vorrebbe “spazi digitali territoriali e tematici su Rousseau”. Vuole costruire un M5S parallelo?
«Esiste soltanto un Movimento, e queste iniziative riguardano solo l’associazione Rousseau».
Per eleggere la segreteria saranno essenziali composizione e regole. Chi le definirà?
«Come previsto dalle norme il comitato di garanzia, composto da me, Roberta Lombardi e Giancarlo Cancelleri».
Il board sarà di cinque persone?
«Probabile. È stato proposto anche un altro organo (“ad ampia rappresentatività”), che verrà votato in un secondo momento se accettato dagli iscritti».
Chi si potrà candidare per la segreteria?
«Saranno possibili candidature individuali e non per squadre».
Il testo spiega che andranno individuate eventuali incompatibilità per le candidature. La sindaca di Torino Chiara Appendino, condannata in primo grado e auto-sospesasi dal M5S, potrebbe candidarsi?
«In sede di regolamento valuteremo i requisiti di candidatura e chiederemo anche il supporto del collegio dei probiviri per definire situazioni come questa, se dovessero presentarsi».
Lo stesso varrebbe per l’europarlamentare Dino Giarrusso, su cui è stato aperto un procedimento per i finanziamenti alla sua campagna elettorale?
«Gli iscritti soggetti a procedimento disciplinare in generale non possono candidarsi per gli organi del M5S. Starà ai probiviri stabilire se ci sono i presupposti per definire il procedimento in tempo per accertare la situazione prima della votazione».
Che ne pensa del dialogo tra M5S e Silvio Berlusconi? Non rischiate di farvi male?
«Non c’è alcun dialogo tra noi e Berlusconi. Semplicemente nell’ambito della legge di Bilancio si è cercato di coinvolgere maggiormente le opposizioni. E finora a mostrare spirito collaborativo è stata solo Forza Italia. Punto e basta. Chiunque abbia in mente altro, se ne faccia una ragione».
La Rai ha impedito la partecipazione di Nicola Morra al programma Titolo V per le frasi su Jole Santelli (“Era noto a tutti che fosse una grave malata oncologica”). È vero che voi 5 Stelle eravate state preavvertiti?
«Sono stato avvisato a decisione presa».
Chi l’ha chiamata?
«Non è rilevante. Ciò che conta è che è stato un fatto grave, penso derivante da una situazione di tensione che si era creata intorno a Morra e alle sue parole. Credo che la Rai gli darà uno spazio adeguato, e si potrà ricucire».
Come giudica le parole di Morra?
«Chi ricopre determinati ruoli ha un dovere istituzionale rispetto alle parole che usa, per tutelare quel ruolo. Mi sono dissociato da quelle frasi, che ritenevo sbagliate. Ma ha chiesto scusa, e credo che la commissione debba riprendere il suo prezioso lavoro».