Così abbiamo bloccato un maxi deposito di GPL nella laguna di Venezia sito Unesco

Le storie guerriere sono storie che ci insegnano come sia possibile, con forza e tenacia, cambiare realmente le cose. Storie che possono essere di ispirazione ed esempio.

Per oltre un anno abbiamo raccontato in questa rubrica le battaglie combattute sul territorio dai portavoce e attivisti del MoVimento 5 Stelle. Ora vogliamo farvi conoscere le storie guerriere portate avanti dai sindaci e dagli assessori del MoVimento che ogni giorno si impegnano per cambiare il volto delle città che amministrano e dare un nuovo futuro ai loro cittadini.


A cura di Alessandro Ferro, sindaco del Comune di Chioggia amministrato dal MoVimento 5 Stelle

Sono Alessandro Ferro, sindaco della città di Chioggia, cittadina di circa 50 mila abitanti collocata all’interno della laguna di Venezia.

Chioggia tra le sue tante attività economiche come quella della pesca, dell’agricoltura, del turismo balneare, ha anche quella portuale. Nel porto vi transitano molte navi che trasportano materiale tipicamente rinfuso, ferro, roccia, sale e tanto altro rendendolo di fatto un porto quasi esclusivamente commerciale.

• IL PROBLEMA

Nel 2016 data del nostro insediamento come nuova amministrazione ci siamo accorti che nel porto stava per sorgere una nuova e diversa attività, dalle verifiche fatte risultava essere un nuovo deposito di stoccaggio di GPL da 9.000 mc in alternativa di un precedente deposito di bunkeraggio (rifornimento di carburante per le navi) da pochi mc.

Questa nuova e diversa attività che sorge in un’area dentro la laguna di Venezia dichiarata patrimonio UNESCO, a poco meno di 300 metri dal centro storico, avrebbe sicuramente rivoluzionato la vocazione del porto stesso, e tutto questo ci preoccupava assai.

• L’INIZIATIVA

Da qui il nostro interessamento da prima avvisando adeguatamente i cittadini e poi con il loro attivo coinvolgimento.

Si è costituito subito un comitato civico, patrocinato dall’amministrazione, nel tentativo di collaborare e supportare l’ente locale per porre rimedio alla questione.

Tanti sono stati gli incontri, i dibattiti pubblici, le manifestazioni, le missive i viaggi. La stampa non faceva altro che parlarne quotidianamente.

• IL RISULTATO

Fino a quando un bel giorno il governo ha emanato il D.Legge 104 c.d. Decreto di agosto convertito poi in Legge il 13 ottobre 2020. Provvedimento nel quale “si vieta la realizzazione e l’avvio all’esercizio di impianti di stoccaggio in aree classificate come patrimonio dell’Unesco”.

Siamo riusciti così a fermare la messa in funzione del deposito di G.P.L.

Aver mantenuta alta l’attenzione mediatica supportati da tanti cittadini attivi, associazioni di categoria, esperti, dal comitato civico “No Gpl”, oltre al coinvolgimento dei nostri parlamentari del MoVimento 5 Stelle Veneto, come Orietta Vanin e Arianna Spessotto, della consigliera regionale Erika Baldin, ma soprattutto dei ministri Federico D’Incà, Stefano Patuanelli e Luigi Di Maio ha permesso di scongiurare l’avvio del deposito.

Ottenendo un risultato storico per l’intera città, dimostrando che con spirito di perseveranza, di collaborazione e di coinvolgimento di tutti i cittadini, i risultati, anche quelli più difficili e inattesi, possono arrivare.

• COSA SERVE PER REPLICARE L’INIZIATIVA?

Ritengo che certe decisioni dovrebbero essere preventivamente affrontate e discusse con i cittadini e il suo territorio senza calarle con il loro disappunto, si eviterebbero così estenuanti battaglie che non giovano a nessuna delle due parti.

Spero che il caso Chioggia possa essere una testimonianza di tutto ciò e che la voce del territorio è una voce e come tale va ascoltata.


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