Per anni il Movimento 5 Stelle ha sostenuto con convinzione che un nuovo modello di sviluppo era possibile. Che si poteva andare oltre le solite ricette per creare ricchezza e lavoro. Che la sostenibilità ambientale non era un freno, ma una grande opportunità. Oggi sappiamo che il rispetto dell’ambiente crea lavoro, crea valore, è sinonimo di crescita. E con le nostre misure stiamo iniziando a dimostrarlo concretamente. Venerdì 27 novembre, con l’evento “Generazione Energia”, abbiamo raccontato come lo stiamo facendo: dal Superbonus 110%, agli interventi per le aziende con Transizione 4.0, e poi il bonus mobilità, le comunità energetiche e tutte le novità che riguardano la grande sfida dell’idrogeno verde.
L’ambiente nel Dna
Ci ha affiancato anche il premier Giuseppe Conte, che ha ribadito come la strada sia ormai tracciata, e che il Recovery Fund sarà l’acceleratore per questo nuovo modello di sviluppo, con ben 37 miliardi destinati a sostenere la nuova visione, perché “questo Governo ha nel Dna un progetto di tutela dell’ambiente”, ha detto il presidente del Consiglio.
Ma vediamo queste novità più nel dettaglio. Transizione 4.0, un nome che significa 24 miliardi di aiuti alle imprese sotto forma di riduzione delle tasse. Chi investe ed innova va aiutato: su questo il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto le idee chiarissime. “Sarà cruciale intervenire per rendere i nostri asset produttivi compatibili con l’ambiente – ha rimarcato il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli – e accompagnare lo sviluppo senza lasciare sole le imprese di qualsiasi dimensione.”
Bonus da prorogare
Un altro provvedimento dirompente è il Superbonus al 110%. Rinnovare milioni di case, renderle più efficienti dal punto di vista energetico, e quindi risparmiare sulle bollette ma anche proteggere l’ambiente: tutto questo ora è possibile, a costo zero per i cittadini. E con un aumento dei posti di lavoro. Una misura che mette d’accordo tutti anche sulla necessità di prolungarne la durata, come stiamo facendo in Parlamento. “È essenziale arrivare almeno al 2023 – dice il sottosegretario Riccardo Fraccaro – ma è necessario ragionare anche su un’estensione della platea di applicazione”.
Anche il bonus per l’acquisto di bici e altri veicoli ecologici per la mobilità personale rappresenta un unicum nella storia italiana. “Abbiamo messo nel famoso Bonus mobilità 215 milioni di euro che provengono dalle aste verdi” ha spiegato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha poi parlato dell’importanza di aggiornare il Piano Energia e Clima, e di contrastare con più forza il dissesto idrogeologico.
Proposte resilienti
L’architetto Carlo Ratti, docente al Mit di Boston, ha evidenziato il ruolo dell’innovazione per rendere più resilienti le città. “Le attuali tecnologie sono molto più leggere del passato e si possono adattare sia alle città moderne sia alle città più storiche come Roma. Non c’è un modello unico sulle città che stanno innovando. Ogni centro ha le sue specificità”. Il portavoce di Asvis Enrico Giovannini ha ribadito invece la necessità di inserire in Costituzione lo sviluppo sostenibile. E che si inizi a far rendicontare le nostre imprese anche sugli aspetti ambientali. Il divulgatore Mario Tozzi si è invece soffermato sulla necessità di accelerare l’impegno per il clima e abbandonare definitivamente i combustibili fossili.
L’energia dei cittadini
Alla kermesse in webinar sono intervenuti i due capigruppo del Movimento 5 Stelle di Senato e Camera, Ettore Licheri e Davide Crippa. Il primo ha illustrato la rivoluzionaria novità delle comunità energetiche, da pochi giorni in Gazzetta Ufficiale: “Cittadini, imprese o enti pubblici possono ora unirsi per accumulare e consumare energia da fonti rinnovabili condividendola, inquinando meno e risparmiando molto di più” ha spiegato Licheri. Davide Crippa ha sottolineato la necessità di accompagnare l’Italia verso una politica ambientale seria, che incentivi chi rinuncia a inquinare, mettendo poi in evidenza i vantaggi del Superbonus 110%. “Gli interventi di efficientamento energetico possono permettere risparmi enormi, pari al 60% sulle spese del riscaldamento”.
Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha affrontato il grande tema dell’idrogeno verde. Il nostro Paese – ha detto il ministro – ha già le infrastrutture necessarie come la rete gas di Snam che oggi possiamo utilizzare per l’idrogeno. Qualsiasi Paese potrà dotarsi di elettrolizzatori, non ci sarà più la disponibilità di ricchezza solo per chi ha a disposizione giacimenti, questo intendo quando parlo di acceleratore democratico di ricchezza”.