Oggi è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Un tema su cui è necessario riflettere. È fondamentale intraprendere un percorso di collaborazione che coinvolga tutte le forze politiche e le realtà che si occupano di disabilità. Dobbiamo fare rete.
Rendere una città più accessibile non vuol dire soltanto abbattere le barriere architettoniche e fisiche, ma anche quelle mentali. Dobbiamo tutti imparare ad avvicinarci a questo tema con maggiore consapevolezza.
Per esempio, proprio recentemente, abbiamo attivato un corso di formazione sulla disabilità per i dipendenti capitolini. L’obiettivo è quello di ampliare le loro competenze quando si tratta di accogliere cittadini con disabilità negli uffici comunali, o di interagire con colleghi che si trovano in una condizione di disabilità temporanea o permanente.
È essenziale sensibilizzare sul tema, anche per evitare comportamenti scorretti. A Roma, solo nel 2020, la Polizia Locale ha effettuato oltre 14mila multe per sosta vietata: si trattava di macchine che, senza averne titolo, erano parcheggiate nei posti auto riservati alle persone con disabilità. E voglio dare un altro numero: 100. Sono i pass per disabili che quest’anno sono stati ritirati perché contraffatti o scaduti.
Occupare un posto auto, oppure utilizzare permessi falsi, scaduti o assegnati a persone decedute è indecente. Sono comportamenti che devono essere arginati: possiamo farlo da una parte con controlli sempre più stringenti della Polizia Locale, dall’altra con una forte azione di sensibilizzazione e con un lavoro portato avanti in modo sinergico.
Rendere una città più accessibile e inclusiva è una priorità: ogni cittadino, con o senza disabilità, dovrebbe avere la possibilità di muoversi per la città, di entrare e uscire da negozi, uffici, edifici senza problemi.
A Roma abbiamo investito 2 milioni di euro per gli interventi urgenti per abbattere le barriere architettoniche in strade e piazze della città. Per esempio nei quartieri dell’Eur e San Lorenzo, o a Piazza Venezia, dove gli interventi sono in fase conclusiva.
A Roma abbiamo lavorato molto su questo, anche grazie alla collaborazione del delegato all’Accessibilità Universale di Roma Capitale. Vogliamo che la città sia sempre di più a misura di cittadino. Di ogni cittadino.
Nessuno deve rimanere indietro. Nessuno deve rimanere escluso.