In quest’ultimo anno il nostro Paese ha raggiunto risultati che ritengo meritino di essere menzionati. Erano soltanto 70 i Comuni italiani raggiunti dalla banda ultra larga nel 2019. Oggi, dopo un anno, sono diventati più di 1100. Si tratta di Comuni localizzati nelle cosiddette “aree bianche”, ossia zone del Paese dove i privati non hanno un interesse economico ad investire. Questi Comuni ora, grazie all’intervento dello Stato, possono usufruire di una connessione più veloce.
A beneficiarne sono il mondo del lavoro, soprattutto le aziende, le famiglie, le istituzioni pubbliche e anche le scuole: realtà che in questo particolare momento storico stanno attraversando un periodo complicato in cui la connettività sicura e con elevata capacità è diventata una necessità ancora più sentita. All’interno del Comitato Banda ultra larga abbiamo destinato 400 milioni per interventi di connettività in 35 mila edifici.
L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato cambiamenti repentini nelle nostre vite quotidiane. Le restrizioni che abbiamo messo in atto per contenere la diffusione del virus hanno imposto di lavorare e studiare a distanza – in molti casi per la prima volta – fare acquisti online, utilizzare i servizi digitali della Pubblica amministrazione. In alcune zone del Paese, dove mancavano competenze o strumenti tecnologici adeguati, sono aumentate problematiche sociali ed economiche che non possiamo né accettare, né possiamo permetterci.
Come Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, oltre che Presidente del Comitato per la Banda Ultra Larga, favorire lo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione è da sempre una mia priorità.
Il tema di importanza fondamentale, al di là del fatto se la rete è unica o no, è portare un’infrastruttura tecnologica sicura, capillare e potente il tutto il nostro Paese, e dove la fibra non può arrivare, lavoriamo e lavoreremo utilizzando altre tecnologie, come ad esempio la tecnologia 5G.
Dotarci di un’infrastruttura tecnologica potente e sicura significa non solo accelerare lo sviluppo economico del nostro Paese ma anche contrastare il divario sociale. Attraverso la tecnologia possiamo dare ai nostri cittadini la possibilità di migliorare a livello personale, di impegnarsi attivamente nella società, di avere accesso a nuove opportunità a prescindere dall’età, dal genere o dal percorso professionale.