Nuove forme di partecipazione attiva: Napoli replica il metodo Rousseau

Sarà Napoli una delle prime città a replicare il “metodo Rousseau”, un nuovo modello di partecipazione attiva a disposizione del Movimento 5 Stelle, che mira a raggiungere obiettivi comuni attraverso la co-progettazione. E lo farà per costruire insieme ai cittadini il programma per le prossime elezioni amministrative.

Il metodo è stato sperimentato nelle prime due tappe del tour “La base incontra Rousseau”, volto alla costruzione delle sedi digitali tematiche e territoriali richieste sulla piattaforma. E ha funzionato. Lo dicono i dati: il 91% dei partecipanti ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e il 97% consiglia di partecipare alle prossime tappe.

Ma a cosa serve il metodo Rousseau? Si tratta di uno strumento che facilita la partecipazione alla vita politica, dando ai cittadini una roadmap per raggiungere gli obiettivi prefissati: moderatori, gruppi di lavoro, strumenti digitali, evidence planning.

1) Il ruolo dei moderatori è il più importante: sono coloro che consentono il corretto svolgimento delle attività in corso. È per questo che non possono esservi moderatori improvvisati, che non sappiano utilizzare gli strumenti che si mettono in campo. A loro, infatti, rivolgiamo specifici corsi di formazione.

2) I gruppi di lavoro sono i tavoli digitali nei quali i cittadini si confrontano e discutono rispetto ai temi all’ordine del giorno. Per evitare che qualcuno si senta escluso o che l’articolazione del pensiero debba ridursi a pochi minuti, riteniamo che i gruppi di lavoro debbano avere un numero di partecipanti inferiore a 12. E questo ci consente anche di creare un vero e proprio dibattito tra i partecipanti ad un’iniziativa.

3) Gli strumenti digitali in questa fase sono molto importanti. La crisi sanitaria che ha colpito il nostro Paese ci impone di svolgere quelle attività che tradizionalmente facciamo de visu, attraverso incontri virtuali. Non a caso diversi mesi fa sul Portale Eventi è stata introdotta la possibilità di organizzare eventi digitali attraverso l’integrazione di una piattaforma di video-conferenze. Così abbiamo continuato ad incontrarci e confrontarci con i cittadini. Per farlo abbiamo sperimentato strumenti digitali innovativi. Uno di questi è la lavagna digitale condivisa, ora parte integrante del metodo Rousseau, nella quale vengono riprodotte le domande a cui bisogna rispondere collettivamente per creare o strutturare un’idea.

4) L’evidence planning è il primo strumento che abbiamo riprodotto sulle lavagne digitali e fornisce un modo facile per definire e condividere ciò che si sta cercando di realizzare, i presupposti, le prove su cui si basa, gli effetti che genererà quel progetto. Si parte da un obiettivo chiave che poi si articola in quattro forme: migliorare, sostituire, ri-usare, limiti. È stato molto utile nelle tappe del percorso “La Base incontra Rousseau” perché ha permesso ai partecipanti di non dimenticare, nel corso dei lavori, l’obiettivo che si doveva raggiungere: la costruzione e la gestione delle sedi digitali del Movimento 5 Stelle. 

Il modello Rousseau crescerà, varierà e migliorerà attraverso esperienze ed iniziative. Alcune settimane fa attivisti e portavoce del Comune di Napoli hanno avviato un percorso partecipato volta alla creazione del programma elettorale, in vista delle prossime elezioni comunali. Il 21 gennaio il percorso ripartirà con l’adozione del metodo Rousseau, e quindi con l’adozione di strumenti di progettazione semplici, ma allo stesso tempo coinvolgenti, che consentiranno ai gruppi di lavoro di poter lavorare al meglio per realizzare gli obiettivi programmatici in maniera creativa, inclusiva e produttiva.


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