Nella rubrica Cittadinanza Digitale vogliamo proporvi approfondimenti e spunti di riflessione sui temi più attuali inerenti la cittadinanza digitale, da sempre obiettivo di ricerca, studio e approfondimento della Rousseau Open Academy.
Oggi vi riportiamo di seguito il video e la trascrizione dell’intervento al TEDSummit del luglio 2019 di Anna Piperal, esperta di e-Governance che ha guidato il progetto e-Estonia, che spiega i principi chiave che hanno accompagnato la trasformazione digitale dell’Estonia oggi conosciuta come “la società più digitalizzata della Terra”.
Circa trenta anni fa, il mio Paese affrontò la necessità di ricostruirsi da zero. Dopo anni di occupazione sovietica l’Estonia riconquistò l’indipendenza, ma era rimasta senza nulla. Nessuna infrastruttura, amministrazione o codice giuridico. Era un caos organizzativo. Spinti dalla necessità i capi di stato dell’epoca dovettero prendere decisioni azzardate. Quelle che il nostro Paese poteva permettersi. C’era molta incertezza e sperimentazione, ma anche un pizzico di fortuna, soprattutto grazie al fatto che potevamo contare su molte brillanti menti visionarie, crittografi e ingegneri. A quel tempo ero solo una bambina. Oggi siamo definiti come la società più digitalizzata della Terra.
Vengo dall’Estonia e facciamo la dichiarazione dei redditi online dal 2001. Usiamo l’identità e la firma digitale dal 2002. Votiamo online dal 2005. E oggi quasi tutti i servizi pubblici che vi vengono in mente – istruzione, polizia, giustizia, fondare una società, chiedere rimborsi, controllare le cartelle mediche o contestare una multa – vengono eseguiti online. Infatti faccio prima a dirvi quali sono le tre cose che ancora non facciamo online. Dobbiamo presentarci personalmente per ritirare la carta d’identità, per sposarci o divorziare, o per vendere una casa. Solo questo. Perciò non stupitevi se vi confesso che ogni anno io non vedo l’ora di fare la dichiarazione dei redditi. Perché tutto ciò che devo fare è stare sul divano col mio cellulare, scorrere qualche pagina con dati precompilati di reddito e detrazioni e premere “applica”. Dopo tre minuti ricevo il conteggio della dichiarazione fiscale. È un’esperienza davvero gratificante. Nessun commercialista, nessuna raccolta di scontrini, nessun conto da fare. Vi ho già detto che non metto piede in un ufficio comunale da circa sette anni?
Una delle caratteristiche della vita moderna che non ha più motivo di esistere, viste le possibilità della tecnologia di oggi, è il labirinto della burocrazia. In Estonia l’abbiamo quasi eliminata in uno sforzo voluto dal Governo, che si è digitalizzato. Il lavoro dei membri di Gabinetto nel Gabinetto elettronico è senza carta.
L’idea fondamentale che sta dietro a questa evoluzione è la trasformazione del ruolo dello Stato e la digitalizzazione della fiducia. Provate a pensarci. Nella maggior parte dei Paesi il popolo non ha fiducia nel Governo. E a sua volta il Governo non si fida del popolo. E tutte le procedure formali e complicate da modificare sulla carta dovrebbero risolvere quel problema. Invece non è così, complicano solo la vita. Credo che l’esperienza estone mostri come la tecnologia sia il rimedio per conquistare di nuova fiducia, creando un sistema efficiente, volto agli utilizzatori e che risponde alle loro esigenze. Non l’abbiamo ottenuto digitalizzando la burocrazia così com’era, ma piuttosto accordandoci su alcuni principi chiari e comuni, ridefinendo regole e procedure, eliminando la raccolta inutile di dati e la duplicazione di funzioni, diventando aperti e trasparenti.
Lasciate che vi mostri alcuni dei principi della e-Estonia di oggi. In primis è fondamentale garantire la privacy e la riservatezza dei dati e delle informazioni. Questo si ottiene grazie a un’identità digitale sicura emessa dallo Stato e compatibile con tutto. Infatti ogni estone ne ha una. L’identità è accoppiata a una firma digitale sicura che è accettata, utilizzata e legalmente vincolante sia in Estonia che nell’Unione Europea. Quando il sistema identifica in modo corretto e sicuro l’utilizzatore, dopo il login, dà accesso ai dati personali del cittadino e a tutti i servizi pubblici nello stesso strumento, permettendo l’autorizzazione a ogni cosa con la firma digitale.
Un secondo principio, uno dei più trasformativi, si chiama “Once only” (solo una volta). Significa che lo Stato non chiederà gli stessi dati per più di una volta e li archivierà in un solo posto. Ad esempio, se avete già fornito l’atto di nascita o di matrimonio all’anagrafe, quello sarà l’unico luogo dove quei dati saranno conservati. Nessun’altra istituzione ve li chiederà di nuovo. “Once only” è una regola fondamentale perché definisce l’intera struttura della raccolta dati del Paese, quali informazioni vengono raccolte, chi è il responsabile della loro manutenzione, evitando la centralizzazione dei dati, la duplicazione dei dati e garantendo che siano sempre aggiornati. Questo approccio distribuito evita anche il problema del singolo punto di errore. Visto che i dati non possono essere replicati o raccolti più di una volta, significa che la struttura deve garantire un accesso sicuro e massiccio e tutti quei dati costantemente, in modo che l’istituzione pubblica possa fornire un servizio. Questo è proprio il ruolo della piattaforma di scambio dati chiamata X-Road che viene utilizzata dal 2001. Proprio come un’autostrada, connette i database ei registri del settore pubblico, comuni e attività locali, organizzando uno scambio di dati in tempo reale sicuro e regolamentato, lasciando sempre una traccia verificabile dopo ogni mossa…
Riservatezza e privacy sono importantissime, ma nel mondo digitale, l’affidabilità e l’integrità dell’informazione sono fondamentali per il processo. Ad esempio, se qualcuno modifica la vostra cartella medica riguardo, poniamo, le allergie senza che voi o il vostro medico lo sappiate, la cura potrebbe essere fatale. Ecco perché in una società digitale, un sistema come quello estone, dove quasi non ci sono documenti cartacei, ma quasi esclusivamente documenti digitali, l’integrità dei dati, le regole di scambio di dati, i componenti di software e i log file sono fondamentali. Utilizziamo un tipo di blockchain che abbiamo inventato nel 2007, molto prima che si sapesse cosa fosse la blockchain, per controllare e garantire l’integrità dei dati in tempo reale. Blockchain è il nostro sorvegliante e una garanzia che ogni accesso ai dati o ogni modifica dei dati vengano registrati.
La proprietà dei dati è un altro principio chiave del sistema. Non siete preoccupati dal fatto che i governi, le aziende tecnologiche e le altre società nel mondo dichiarino che i dati che avete fornito appartengano a loro, generalmente rifiutando di divulgare questa informazione e spesso non danno evidenza di come i dati vengono usati o condivisi con terze parti? Non so, mi sembra una situazione alquanto preoccupante. Il sistema dell’Estonia si basa sul principio che un individuo è il proprietario dei dati raccolti su di lui, perciò ha il diritto di sapere quali informazioni sono raccolte e chi ne ha l’accesso. Ogni volta che un poliziotto, un dottore, o un dipendente statale accede alle informazioni online dei cittadini, prima di tutto devono fare il log in per poter accedere alle informazioni necessarie a svolgere il loro lavoro. Secondariamente, ogni volta che fanno richieste queste sono salvate in un file di log. Questo log file dettagliato fa parte dei servizi pubblici statali e consente di avere una reale trasparenza, garantendo che qualsiasi violazione alla privacy venga riportata ai cittadini.
Certo, questo è solo un riassunto semplificato di tutti i principi su cui si fonda e-Estonia. Ora il Governo si sta attivando per essere pronto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale studiando una nuova generazione di servizi pubblici – servizi proattivi – che si attiverebbero facilmente basandosi sulle diverse situazioni in cui le persone potrebbero trovarsi, come il parto, la disoccupazione, o avviare una società.
Portare avanti una società digitale senza un backup cartaceo può essere problematico, vero? Anche se sappiamo che i nostri sistemi sono sicuri non si può mai essere troppo scrupolosi, come ci è successo nel 2007, quando accade il primo cyber incidente che bloccò letteralmente parte delle reti, rendendo impossibile l’accesso ai servizi per delle ore. Ce la siamo cavata. Ma questo episodio ha posto la cyber security al primo posto dell’ordine del giorno in termini di potenziamento e di backup.
Quindi, come si fa il back up di un sistema grande quanto un piccolo Stato in cui tutto è molto vicino? Ad esempio, si può esportare una copia dei dati fuori dal territorio nazionale nello spazio extraterritoriale delle embassy. Oggi abbiamo delle data embassy che conservano le risorse digitali più importanti per l’Estonia, garantito la continuità dei processi, la protezione dei nostri dati e cosa più importante, della nostra indipendenza. Anche in caso di attacco fisico al nostro Paese. Alcuni di voi penseranno: “Dov’è il lato negativo?” Passare al digitale è più efficiente dal punto di vista amministrativo e finanziario. Interfacciarsi prevalentemente con computer può far pensare che il fattore umano, eleggere i politici e partecipare ai processi democratici, sia in una certa misura meno importante. Ci sono anche delle persone che si sentono minacciate dalla tecnologia dilagante che può far apparire le loro capacità come superate. Dopotutto, purtroppo, amministrare un Paese su una piattaforma digitale non ci ha risparmiato le lotte di potere politiche e la polarizzazione della società, come si è visto nelle ultime elezioni. Finché saranno coinvolti gli esseri umani.
Un’ultima domanda. Se nulla è subordinato alla posizione geografica e posso accedere a tutti i servizi da qualsiasi parte del mondo, perché allora qualcun altro non potrebbe accedere a quei servizi anche se non è residente in Estonia? Cinque anni fa abbiamo lanciato una startup governativa chiamata programma e-Residency che ad oggi conta decine di migliaia di persone. Sono uomini e donne d’affari di 136 Paesi diversi che aprono la loro attività online, che usano la banca online e che guidano la loro società virtualmente sulla piattaforma di e-Estonia in rispetto della legge dell’Unione Europea, utilizzando una carta d’identità virtuale simile alla mia, tutto questo da qualsiasi parte del mondo. Il sistema estone non è legato alla zona geografica e mette al centro gli utilizzatori, dà la priorità all’inclusione, alla chiarezza e affidabilità, mette sicurezza e trasparenza al centro e i dati nelle mani dei legittimi proprietari, le persone a cui si riferiscono. Non dovete credermi sulla parola. Provate voi stessi.