Se il mondo nascesse oggi, come faremmo Politica? È una domanda che ci siamo posti con Enrica Sabatini riflettendo sui contenuti di un talk on line.
Alla luce di questa considerazione il mondo politico italiano appare essere assolutamente impermeabile alle innovazioni. Anche se viviamo nell’era dell’accelerazione tecnologica, della blockchain e dell’intelligenza artificiale, dove siamo capaci di gestire i nostri risparmi da uno smartphone o possiamo informarci senza alcuna limitazione, continuiamo a votare come nei secoli scorsi, con carta e matita. Per non parlare della militanza politica. I partiti tradizionali formano le nuove leve attraverso convegni dal sapore vintage con nostalgiche passerelle di personalità di passate legislature, piuttosto che creare occasioni per testare strumenti per la partecipazione popolare alle dinamiche socio-politiche in costante evoluzione. Una sintesi perfetta la indica Pia Mancini: “Siamo cittadini del 21° secolo, che fanno del loro meglio per interagire con le istituzioni create per il 19° secolo basate sulla tecnologia del 15° secolo”.
La piattaforma Rousseau, già da diversi anni, ha dimostrato di sapere accettare questa sfida introducendo – tra i primi in Europa – non solo la consultazione online ma anche una ricca formazione ibrida che alterna incontri in presenza (soprattutto nel periodo pre-Covid) con quelli on line. Da qualche mese è stata alzata l’asticella, inaugurando una sperimentazione nazionale che prevede l’utilizzo di metodi di lavoro presi in prestito dal mondo delle startup e appositamente adattati alla partecipazione Politica.
Il banco di prova è il tour digitale La Base incontra Rousseau dove le attività sono state impostate per progettare dal basso le nuove sedi digitali territoriali e tematiche, seguendo alla lettera la visione di Gianroberto Casaleggio: “Penso alla rete come a un’intelligenza collettiva”.
Dopo aver coinvolto – nei mesi scorsi – gli attivisti delle regioni del Lazio, Campania, Abruzzo, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, il 27 e 28 febbraio La base incontra Rousseau approderà in Toscana, Piemonte, Lombardia e Veneto.
I partecipanti verranno coinvolti online da un team di moderatori all’interno di stanze di lavoro virtuali, create grazie al mix di due piattaforme digitali. I temi verranno sviluppati attraverso strumenti come l’Evidence Plan o il Project Definition Map, capaci di stimolare le idee e definire ordinatamente le linee progettuali. Le intuizioni elaborate nelle tappe precedenti verranno integrate dai nuovi partecipanti per poi essere a loro volta ritrasferite ai successivi incontri, come in una staffetta, utilizzando l’intelligenza collettiva su di un’unica visione.
Per vivere l’esperienza da moderatore, ed imparare l’utilizzo degli strumenti di “La base incontra Rousseau”, bisogna registrarsi entro l’11 febbraio alla quinta e sesta tappa per ricevere via mail le credenziali per partecipare all’incontro di formazione che si terrà il 15 febbraio alle ore 19.00.