Il Reddito di Cittadinanza è stata ed è una misura di civiltà che ha sancito anche in Italia il principio della giustizia sociale e della tutela dei più deboli, dopo anni di tagli al welfare e alle politiche sociali. Una misura che ci ha davvero riportato in Europa, cioè in quel luogo che tutto il mondo riconosce come la patria dei diritti umani, sociali e legati al lavoro ed alla produzione.
E proprio dall’Europa arriva un segnale importantissimo.
Già a maggio scorso la Commissione europea ha raccomandato di estendere e rafforzare il reddito di cittadinanza, per tutelare le persone più colpite dalla drammatica crisi sociale innescata dal Covid. Ieri mattina è stato pubblicato il regolamento di istituzione del Recovery Fund, che dice una cosa molto chiara: tra i principali parametri di cui la Commissione terrà conto nel valutare i progetti nazionali c’è proprio il rispetto delle raccomandazioni di maggio 2020.
Capite cosa significa?
Senza il reddito di cittadinanza l’Italia rischierebbe la bocciatura del documento necessario ad ottenere le risorse del Next Generation Eu, cioè gli oltre 200 miliardi su cui si fonda la strategia per la ripartenza del Paese. Ora più che mai, in un momento così complesso per la nazione, è arrivato il momento di estendere, di rafforzare, e di migliorare l’efficacia di questo irrinunciabile strumento di civiltà, di cui l’Italia dispone grazie all’impegno ed alla tenacia del MoVimento 5 Stelle.
Siamo al governo ancora se non soprattutto per questo. Perché affermare un principio non significa soltanto evocarlo a parole, ma combattere ogni giorno perché si realizzi.