di Roberto Monaldi, tutor del percorso di formazione “Ambasciatori della Partecipazione”
Il percorso di formazione Ambasciatori della Partecipazione organizzato dalla Rousseau Open Academy vuole essere un riferimento per tutti gli attivisti e i cittadini che vogliono dedicarsi alla promozione e all’applicazione degli strumenti di democrazia diretta e partecipata sul proprio territorio.
Martedì 30 marzo ci vedremo online alle ore 21 per un nuovo appuntamento nel quale approfondiremo i metodi e gli strumenti per creare e gestire un’iniziativa digitale. Per partecipare basta registrarsi a questo link.
Domenica 21 marzo si è svolta la nona lezione del terzo modulo introdotta e moderata da Enrica Sabatini socia e responsabile ricerca e sviluppo dell’Associazione Rousseau, durante la quale Giampaolo Colletti, giornalista, manager e saggista in libreria con “Spider Brand”, ci ha raccontato come comunicare per creare partecipazione e appartenenza. Per affrontare questo concetto il relatore ha preso come esempio il mondo delle aziende. Queste ultime si muovono all’interno dei social media aggregando in rete persone che condividono la stessa visione delle cose e gli stessi interessi, formando delle “tribù”. Per Colletti l’azienda deve creare un legame con i propri clienti con una comunicazione autentica, accesa e calda, avendo alla base di tutto un rapporto di fiducia. E’ questa la chiave che determina la credibilità dell’interlocutore con i cittadini. Ecco perché il relatore ci ha raccontato con aneddoti che la differenza tra la coerenza e l’incoerenza delle azioni possono cambiare di molto un risultato. Una storia ben costruita, un video emozionale legato possibilmente ai numeri possono essere l’arma vincente per creare relazioni empatiche e durature con il pubblico.
La fase delle domande è stata intensa: i futuri Ambasciatori della Partecipazione hanno stimolato il relatore a parlare di come i nuovi social interagiscano con l’utente e su che tipo di comunicazione vada fatta per stimolare la partecipazione ed il coinvolgimento delle persone.
Un sondaggio compilato dai partecipanti all’incontro ha evidenziato la loro risposta positiva. Basti pensare che secondo il 95% degli intervistati il relatore ha esposto in modo chiaro l’argomento, rendendo l’incontro godibile, utile e ricco di interessanti spunti di riflessione.
Durante il pomeriggio sono stati presentati anche i 34 progetti ideati dai futuri Ambasciatori della Partecipazione per celebrare il 12 aprile, a 5 anni dalla scomparsa di Gianroberto Casaleggio, la Giornata della partecipazione e della cittadinanza digitale, per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della partecipazione attiva e dell’utilizzo del digitale per esercitare i propri diritti. Ogni gruppo, basandosi sul proprio target di riferimento, ha esposto una visione di partecipazione attraverso l’utilizzo dei social, di video carichi di forza emotiva, di giochi per facilitare la partecipazione, di sondaggi legati alla partecipazione attiva e all’impiego di strumenti digitali per sviluppare relazioni ed interazioni tra giovani, adulti e over 60. I partecipanti hanno dimostrato con questo importante Project Work che fare rete, operare in gruppo, lavorare sui punti di forza delle persone sono alla base di ogni cambiamento.
Ogni partecipante ha potuto valutare in una scala da 1 a 5 i Project Work presentati, tenendo in considerazione il potenziale impatto mediatico del progetto, l’attrattività del nome scelto per il format proposto, la facilità di realizzazione di questo, la capacità del format di promuovere gli obiettivi dati, e la sua originalità e innovatività.
Martedì 23 marzo è stata, invece, recuperata l’ottava lezione del terzo modulo, aperta da Enrica Sabatini, socia e responsabile ricerca e sviluppo dell’Associazione Rousseau, che ha visto la presenza di Alessandro Feragalli, esperto di modelli di partecipazione e pianificazione. Partecipare per il cittadino non significa essere chiamati a risolvere un quesito o una problematica con una risposta preconfezionata ma arrivare con un processo partecipativo a stabilire cosa vuole la cittadinanza e quale percorso utilizzare per arrivare a stabilire le priorità degli interventi. Con questo ben chiaro nella mente Alessandro Feragalli ha introdotto alcune nozioni come: pianificazione locale, dibattito pubblico, metodi di engagement e planning for real utilizzando esempi di partecipazione locale all’estero e all’interno di virtuosi Comuni italiani. Concetti che tra qualche anno diventeranno di uso comune all’interno delle nostre amministrazioni locali dove coinvolgere i portatori di interesse sarà normale e non il frutto di un sindaco illuminato.
Vi aspettiamo martedì 30 marzo alle ore 21 per il decimo incontro del percorso di formazione Ambasciatori della Partecipazione.
Ricordiamo che non è prevista alcuna quota di iscrizione: tutte le persone regolarmente registrate al percorso potranno accedere alle attività e decidere se supportare il progetto con donazioni volontarie.