Con questa rubrica ogni settimana vogliamo regalarvi un estratto degli scritti di Gianroberto Casaleggio. Per ricordare parte di quel pensiero, di quelle idee che lo hanno portato a fondare il MoVimento 5 Stelle e il suo cuore pulsante: il Progetto Rousseau.
Di seguito “Gli UFO ed intranet” tratto dal suo libro “Veni, vidi, web” pubblicato nel 2015.
Il 24 giugno del 1947, alle tre del pomeriggio, il pilota civile statunitense Kenneth Arnold si trovava in volo a circa 9000 piedi vicino al monte Rainier nello stato di Washington. Un bagliore attirò la sua attenzione e vide nove oggetti volanti diretti verso sud. La loro forma era simile a dischi sottili e si muovevano a balzi, come sassi lanciati sull’acqua.
La loro dimensione era comparabile a quella di un DC-4 e volavano a circa 1500 miglia l’ora. In seguito Kenneth usò il termine “flying saucer”, dischi volanti, per descrivere ciò che aveva visto. Kenneth era una persona credibile e la sua storia divenne presto di pubblico dominio negli Stati Uniti.
L’otto luglio dello stesso anno avvenne il misterioso incidente di Roswell nel New Mexico, con la caduta di un oggetto non identificato e il presunto recupero da parte dei militari di corpi alieni. Una famiglia, i Wilmot, testimoniò di avere visto distintamente un oggetto a forma di disco precipitare al suolo. Da notare che gli oggetti volanti visti in precedenza da Arnold volavano verso sud, quindi probabilmente verso il New Mexico.
I militari dissero di avere ritrovato un disco volante, ma quattro ore dopo si corressero affermando che si trattava di un pallone per il rilevamento atmosferico.
Ad oggi la verità non è stata ancora appurata e Roswell è diventato il centro mondiale degli appassionati di ufologia, neologismo derivante da UFO, Unidentified Flying Objects, oggetti volanti non identificati. Gli avvistamenti successivi sono stati migliaia in tutto il mondo, mai però supportati da prove certe e gli UFO sono diventati una fede per molti. Lo stesso vale per le intranet in Italia di cui vi sono stati molti avvistamenti non suffragati da prove.
Una intranet, a differenza di un sito web che è accessibile da tutti, è visibile solo all’interno dell’azienda che l’ha creata. Tutte le persone responsabili a vario titolo di una intranet con cui ho parlato, hanno sempre affermato di avere una intranet che aderiva a ogni esigenza dell’azienda.
Peccato che non sia vero.
Per spiegare questo fenomeno di negazione pirandelliano (di intranet ne possono esistere una, nessuna e centomila) partiamo dalla definizione di una intranet.
Una delle migliori è la seguente: “Una intranet è il web aziendale, il sito virtuale dove business e comunicazione si sviluppano; condivide le medesime tecnologie di Internet con due differenze fondamentali: proprietà e modalità di accesso.”
Una intranet è, in sostanza, l’organizzazione in Rete. Un nuovo modello che ridefinisce la relazione a 360 gradi tra azienda e persona.
La maggior parte delle aziende utilizza invece intranet come strumento di comunicazione, come un nuovo canale, confonde intranet con l’informazione aziendale.
In una grande banca hanno persino adottato un circuito televisivo interno in cui si esibiscono i dirigenti. Poche aziende comprendono le implicazioni di una intranet, che sono molte e totalmente innovative.
La tecnologia intranet consiste in due set di standard, l’IP (Internetworking Protocol) e i web standard, e consentono la comunicazione tra i computer di diversi produttori e l’indipendenza del contenuto dalle applicazioni. Intranet è evolutiva in quanto si collega alle infrastrutture hardware e software esistenti rendendo i dati e le applicazioni accessibili a ogni persona all’interno dell’organizzazione. In questo intranet ricorda la stele di Rosetta, o di Rashid, una pietra in basalto sulla quale erano riportate iscrizioni riferite a uno stesso decreto in tre lingue: greco, egiziano geroglifico e demotico. La stele consentì all’archeologo Champollion di decifrare i geroglifici egizi e di comprendere una grande civiltà scomparsa.
Lo stesso avviene per intranet che rende l’azienda, le sue funzioni, i suoi processi e la sua conoscenza, comprensibili per ogni persona in funzione del suo profilo aziendale. L’introduzione di una intranet è un processo irreversibile, muta la natura dell’organizzazione da gerarchica a funzionale, rende fondamentali la condivisione della conoscenza e la capacità di innovare, introduce la misurazione dei processi in tempo reale e il loro miglioramento continuo. Fornisce all’azienda dei sensi e le consente di operare in un contesto in cui il tempo decisionale è strategico.
Gli UFO forse esistono, resta il fatto che io non ne ho ancora visto uno. Lo stesso vale per un’intranet completa in Italia.