Idee ribelli: Spazi Cittadini

Le idee ribelli sono le idee che possono rendere straordinario il nostro Paese e che si ribellano alla quieta disperazione del non cambiare nulla. Le idee ribelli si compongono di due parole dove ribelle è l’aggettivo come: Identità Digitale, Acqua Pubblica o Reddito Energetico.

Proponi la tua idea ribelle! Compito di chi si proporrà come custode di un’idea ribelle sarà quello di promuoverla, ma anche e soprattutto di creare la consapevolezza che il tempo per quella idea è oggi.

Oggi Giovanni Currò, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, propone la sua idea ribelle “Spazi Cittadini” raccontandola con il supporto di Elisa Nicotra, esperta di welfare aziendale.


Giovanni Currò: La mia idea ribelle di oggi riguarda gli spazi pubblici a disposizione dei cittadini. Infatti il problema è quello di dare e valorizzare un luogo per i cittadini. Qual è il problema di oggi? Ne parliamo con la dottoressa Elisa Nicotra, esperta di welfare aziendale che oggi si trova proprio in uno spazio valorizzato in tal senso. Elisa qual è il problema di oggi?

Elisa Nicotra: Grazie Giovanni per l’invito. Sicuramente penso che uno dei problemi di oggi sia la mancanza di spazi pubblici messi a disposizione dei cittadini: spazi in cui è possibile concentrarsi e valorizzare diverse sfere della vita di un individuo quindi dall’aspetto sociale a quello lavorativo, allo studio, all’arte. Come vedete sono circondata da opere d’arte perché in questo spazio in cui mi trovo, di cui poi magari vi racconterò un pochino meglio, c’è la possibilità di portare arte, cultura, quindi di valorizzare davvero anche una dimensione importante per ogni cittadino. Penso che manchino dei luoghi completi, dei luoghi che valorizzino tutte queste dimensioni. Ci sono ad esempio le biblioteche che si occupano della sfera dello studio, ma che spesso sono luoghi vecchi, luoghi in cui non c’è il WiFi e a maggior ragione adesso, in periodo di pandemia, sono luoghi totalmente lontani da quelle che sono le esigenze reali del cittadino e quindi finiscono per essere dei luoghi vuoti, lontani da quello che è davvero il bisogno delle persone. Quindi penso che manchino proprio dei luoghi pieni di contenuto e versatili.

Giovanni Currò: Ma le amministrazioni che cosa dovrebbero fare? Qual è la strada da percorrere?

Elisa Nicotra: Io penso che un’idea potrebbe essere quella dove mi trovo adesso, un esempio proprio di spazio polivalente e versatile che non è nient’altro che il tuo ufficio da parlamentare che hai scelto di mettere a disposizione della città. Io mi trovo a Spazio 5 di Como, che è un luogo che hai deciso di convertire in coworking, in un luogo per mostre, per esposizioni artistiche, per conferenze. Penso che questo possa essere un bellissimo esempio di trasformazione, di valorizzazione di quelli che sono dei luoghi pubblici che possono, e ci sono, e che debbono essere convertiti e trasformati in luoghi importanti per i cittadini.

Giovanni Currò: Ma quali sarebbero i problemi per attuarlo, concretamente?

Elisa Nicotra: Se penso a luoghi pubblici, quindi all’amministrazione pubblica, mi viene da dire che sicuramente uno dei problemi o delle criticità potrebbe essere la rigidità dell’amministrazione pubblica, che però può essere sicuramente superata perché penso che spesso ci sia la fatica di riconoscere l’innovazione di spazi del genere, di idee un pochino futuristiche come questa, ma penso che davvero ci sia il bisogno di trovare la volontà di valorizzare dei luoghi che ci sono perché abbiamo le nostre città piene di luoghi assolutamente inutilizzati. Quindi ci vuole la volontà da parte delle istituzioni pubbliche non solo di mettere a bilancio quelle che sono magari già delle proprietà degli immobili ma di riempirli anche di contenuto. Quindi sono sicuramente difficoltà che ci possono essere, ma assolutamente superabili se si riconosce il valore importante di queste iniziative.

Giovanni Currò: Ma quindi a cosa ci porterebbe questa idea ribelle all’interno di tutti i nostri comuni italiani?

Elisa Nicotra: Io credo che possa essere davvero un’opportunità di riavvicinare innanzitutto il cittadino alle istituzioni, ai luoghi che costituiscono il suo comune sul territorio, perché alla fine permette davvero la possibilità di rivalorizzare, scoprire dei luoghi attualmente inutilizzati ma che sono anche nostri perché sono luoghi pubblici. In più sicuramente c’è la possibilità di fare network, di conoscere altre persone, quindi diventare un po’ incubatori di nuove idee, di nuovi progetti. Aumenta secondo me anche la conciliazione casa-lavoro, perché ad esempio io vengo qui, scelgo il mio coworking qui, invece che andare a Milano e perdere più tempo, e oltretutto non utilizzo l’automobile, quindi anche a livello ambientale sicuramente c’è una diminuzione di emissioni, sicuramente aiuta non soltanto la dimensione umana e relazionale dell’uomo ma anche l’ambiente che ci circonda. Penso che la parola giusta sia valorizzazione, valorizzazione di quelle che sono le dimensioni del cittadino e di quello che possono essere i luoghi pubblici.

Giovanni Currò: esatto. E proprio la valorizzazione è il centro e il filo conduttore di tutto questo, perché se noi valorizziamo il cittadino e i beni pubblici, noi avremo una cosa eccezionale che è quella di mettere al centro la persona e la valorizzazione di tutto ciò grazie ad una conversione semplicissima di tutti quegli spazi che sono abbandonati e che sono pubblici. Io ti ringrazio Elisa per il tuo intervento e alla prossima idea ribelle.


Se vuoi sapere di più su Giovanni Currò guarda il suo profilo su Rousseau