La situazione non è semplice, ci stiamo avvicinando ad un periodo di maggiori restrizioni. Per questo è ancora più importante il lavoro che stiamo facendo per licenziare velocemente il nuovo Decreto che conterrà misure di sostegno all’economia, alle famiglie e ai lavoratori.
Un pacchetto di norme, con le quali impiegheremo intanto i 32 miliardi di scostamento autorizzati dal Parlamento a fine gennaio, che servono anche a:
– rifinanziare la CIG Covid fino a giugno per tutti, e fino ad ottobre per le piccole imprese che non hanno la tutela della CIG ordinaria;
– ristorare le perdite che hanno subito aziende e Partite IVA, superando la logica dei codici ATECO e aumentando il tetto di fatturato da 5 a 10 milioni;
– intervenire sulle cartelle esattoriali, favorendo la “pulizia” del magazzino da tutte quelle posizioni che sono difficilmente recuperabili e che generano solo costi per l’Agenzia delle Entrate;
– creare un fondo specifico per il turismo di montagna, ed in particolare per gli impianti di SCI;
– rifinanziare i congedi parentali e i bonus baby sitter;
– sostenere Comuni e Regioni che, a causa della pandemia, stanno registrando minori entrate, garantendo così l’erogazione dei servizi pubblici ai cittadini;
– rifinanziare Reddito di Cittadinanza e REM.
E poi ci saranno ulteriori investimenti in spesa sanitaria, anche per accelerare la campagna di vaccinazione.
Il periodo che avremo davanti a noi, soprattutto sotto l’aspetto emotivo, dopo un anno di pandemia, sarà forse più complicato di quello che abbiamo già vissuto. Ne usciremo presto, grazie ai vaccini e al rispetto delle indicazioni sul distanziamento sociale.
In quel momento dovremo avere davanti a noi un Paese, e il suo tessuto socio-economico, con tutti i motori accesi, pronto a ripartire. Per questo, come abbiamo già fatto lo scorso anno, continueremo a stanziare tutte le risorse che si renderanno necessarie.