Una mela rossa, bellissima. Gianroberto mi diceva sempre: “se tu prendi una mela come questa bellissima, meravigliosa e la metti dentro un paniere pieno di mele marce questa mela in poco tempo diventerà marcia come le altre”. Questo è un aneddoto che vi voglio raccontare perché lui sulla storia dei due mandati mi aveva fatto l’esempio della mela, dicendomi: deve rimanere lì poco perché comunque quello era un ambiente non tanto bello e quindi mi faceva questo esempio della mela: meraviglioso, fantastico, simpatico. Perché la comunicazione deve essere anche semplice, deve arrivare a tutti. E con un esempio come questo arrivava a tutti.
Potrei raccontare mille e mille storie di questo straordinario visionario che era Gianroberto Casaleggio, di questo uomo che prevedeva il futuro. Era fantastico: vedeva avanti, era una persona che aveva una visione talmente futuristica del Paese che certe volte mi sbalordiva.
Era fantastico, meraviglioso, era bello parlare con lui. Mi chiamava la mattina certe volte mentre stavo viaggiando col mio TIR (ero un camionista. Vi ricordate?), mi faceva una telefonata delle sue, brevissime, anche solo per sapere dove stavo andando, cosa avrei fatto nella giornata, oppure se avevo letto il post sul Blog, cosa ne pensavo. Erano momenti bellissimi. Poi iniziarono i video-TIR. Lui era contentissimo perché gli piaceva questa cosa di raccontare qualcosa con un telefonino in un momento di vita normale: un pensiero che ti è venuto, stai dicendo la tua e lo possono fare tutti tramite un telefonino come sto facendo io adesso, con voi con un semplice telefonino.
Sono stato fortunato perché l’ho conosciuto, perché ho passato dei bei momenti insieme a lui. Mi ricordo in piazza San Giovanni quando lo abbracciai e lui rimase teso perché non se l’aspettava, perché lui non era proprio propenso a queste cose. Mi ricordo la traversata dello stretto di Messina per andare in Sicilia. Lui aveva il terrore di fare questa traversata, mi ricordo che aveva un salvagente fantastico e la coppola in testa.
Sono cose che ricordo spesso e ogni volta che ci penso mi manca sempre di più perché lui comunque era un punto di riferimento per tutti noi del MoVimento, era un punto di riferimento per noi che facevamo i video. Ricordo quando mi chiedeva di andare a fare le interviste ai giornalisti, le contro interviste ai giornalisti. Aveva fatto addirittura una rubrica sul Blog: meraviglioso: io che andavo a fare le interviste a giornalisti e i giornalisti che ci rimanevano di sasso perché dicevano “ma come, perché me lo chiedi a me io sono un giornalista!” e io: ”lo so ma avrai un’idea tua, avrai un pensiero, dai rispondimi” e loro rimanevano un po’ così. Poi alla fine, comunque, mi rispondevano, era diventata una cosa simpatica.
Lui era un grandissimo innovatore e quindi ogni volta che penso a Gianroberto penso sempre che ci manca un grandissimo pezzo in questo MoVimento 5 Stelle. Ci manca il grande cuore di Gianroberto, che è sempre stato descritto come il guru, quello austero, cattivo e invece era una persona meravigliosa.
Niente, mi manchi. Mi manchi tanto. Mi manchi perché le persone grandi come te mancano sempre e sono le persone che prendono più spazio dentro il nostro cuore e si fanno sentire quando non ci sono più, purtroppo.
Ciao vecchio, ciao Gianroberto. Ti voglio tanto bene.