Ricordare Gianroberto immaginando il futuro. Io lo ricordo così. Sotto un albero, le radici di un albero piantato in un parco e con un piccolo messaggio affidato nel mare della rete come una bottiglia.
Gianroberto amava la natura, amava gli alberi. Gli alberi sono il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro.
Danno ossigeno, biodiversità. Creano biodiversità. Sono l’essenza stessa della nostra vita sulla Terra. Per noi e tutti gli altri esseri viventi. Per questo dobbiamo imparare a convivere con la natura. Non sfruttare la natura. Convivere con la natura. I Diritti della Natura dovrebbero entrare in Costituzione. E la natura ci insegna anche un’altra grande cosa: la biodegradabilità.
Come deve essere la politica. Come l’ha sempre immaginata Gianroberto insieme a Beppe dal primo V-Day. Due mandati parlamentari, europei, italiani nelle assemblee legislative, regionali e poi c’è un ricambio. Come nella natura. La biodegradabilità che è ricchezza, ricambio, nuovo ossigeno.
Gianroberto credendo nel valore aggregante della Rete l’ha sempre vista come un punto di partenza per aggregare persone in nome di progetti, di idee. Per lui i “leader” non erano collettori di potere. Non dovevano aggregare su loro stessi potere ma semmai persone per battersi per idee, per singoli progetti. Come ci insegna anche la rete. Unirsi, condividere tutti insieme su singoli progetti. Questo ci ha insegnato Gianroberto.
Così lui immaginava i “leader”. Li immaginava “distaccati”. Non li immaginava come leader “assolutisti” e concentratori di potere. Non a caso Beppe non ha mai ricoperto cariche con poteri esecutivi o legislativi. Questo immaginava Gianroberto nelle tante chiacchierate che abbiamo fatto dal 2006.
Mi ricordava sempre: “Matteo, quando l’erba è troppo alta, come si fa in un buon prato va segata, va tagliata un po’”. Questo era per ricordare a tutti noi il valore dell’umiltà. Restare umili, sempre umili. In ascolto al prossimo.
Per questo c’è la Rete, che può aggregare persone intorno ad idee per poi vederci fisicamente. Per poi realizzarle. Come il progetto di piantare alberi, milioni di alberi. Perché noi abbiamo bisogno di nuove foreste. Non parchi, foreste! Per far crescere e vivere nuova natura.
Io Gianroberto lo immagino così. E’ nel vento. Nel vento delle sue idee e negli alberi. In ogni albero piantato sulla Terra.
Ciao Gianroberto.
Grazie di tutto. Grazie per quello che hai fatto per me e per milioni di altre persone che forse non se ne rendono neanche conto di quello che hai fatto. Grazie dal più profondo del cuore.