Il Garante della privacy in inusuale modalità monocratica dal solo avv. Pasquale Stanzione, scelto durante lo scorso Governo Conte II (e non collegiale come da procedura normalmente vengono presi i provvedimenti del Garante della Privacy) ha stabilito quanto previsto dalla legge e già ovvio a tutti ossia che se i dati vengono richiesti dal titolare, il responsabile dei dati deve consegnarli.
Questo ovviamente è chiaro a tutti da sempre, quello che non lo è e che il Garante non specifica nel suo atto e nella sua disposizione è l’aspetto fondamentale ossia indica di consegnare genericamente i dati al MoVimento 5 Stelle, ma non indica chi sia la persona che riveste il ruolo di rappresentante legale, quindi il legittimo titolare dei dati al quale Rousseau può consegnarli.
Oltre a questo, il Garante sancisce che i presunti trattamenti illeciti denunciati da parte dell’avvocato Cardarelli nei confronti di Rousseau per conto di Vito Crimi in realtà non sono assolutamente illeciti, ma normali trattamenti, come quelli di sollecitare i parlamentari ritardatari con i contributi a Rousseau.
Tralasciando il fatto che il garante, nel proprio provvedimento, fa riferimento alla nomina di Rousseau quale responsabile del trattamento effettuata dall’associazione pre-2017, quindi facendo riferimento ad atti formati da un soggetto diverso da quello che ha formulato l’istanza (sic …), rappresentata a suo tempo da Beppe Grillo e Luigi Di Maio e con dati di iscritti diversi da quelli presenti su Rousseau.
Per questo motivo, nella piena disponibilità che abbiamo sempre manifestato, oggi stesso chiederemo al Garante della Privacy di indicarci la persona alla quale consegnare i dati del MoVimento e che lui, quindi, ritiene essere il titolare e rappresentante legale del Movimento 5 Stelle dal momento che invece le aule di tribunale hanno sancito che il MoVimento 5 Stelle non ha questa figura in questo momento.