Il Wall Street Journal riporta che Google ha trovato un accordo pluriennale (senza specificare il numero di anni) con la Hospital Corporation of America per accedere alle cartelle sanitarie di pazienti in cura in 181 ospedali e più di 2000 siti negli Stati Uniti con il fine di sviluppare degli algoritmi sanitari.
L’azienda anonimizzerà e conserverà i dati provenienti dalle cartelle cliniche dei pazienti e dai dispositivi medici collegati a Internet e li utilizzerà per sviluppare software che potrebbero facilitare le decisioni assunte dai medici.
Anche Microsoft e Amazon hanno stipulato questo tipo di accordi con gli ospedali privati in America per raccogliere i dati sui pazienti di questi ultimi. Google, inoltre, ha lavorato negli scorsi anni con il sistema sanitario Ascension per elaborare i dati dei pazienti in un progetto chiamato “Project Nightingale”, ricevendo numerose critiche per il fatto di aver portato avanti le operazioni senza informare né gli operatori sanitari né tanto meno i pazienti.
Oltre allo sviluppo degli algoritmi sanitar Google potrebbe progettare strumenti sanitari in modo del tutto autonomo e indipendenti per poi venderli alla Hospital Corporation of America. “Vogliamo estendere i confini di ciò che il medico può fare in tempo reale con i dati” afferma al Wall Street Journal Chris Sakalosky, amministratore delegato per l’area sanità e scienze della vita a Google Cloud.
Negli Stati Uniti la legislazione in materia di privacy permette agli ospedali di condividere questi dati con gli appaltatori e permettono di condurre studi sulla base di questi senza richiedere il consenso esplicito degli interessati.
Fonte: The Verge, Google to use patient data to develop healthcare algorithms for hospital chain, 26 maggio 2021