In Olanda si è scritta una pagina storica per l’ambientalismo europeo. Il tribunale distrettuale dell’Aia ha ordinato alla Royal Dutch Shell di ridurre le sue emissioni di CO2 del 45% entro la fine del decennio. I giudici infatti hanno analizzato il piano climatico del colosso petrolifero e hanno stabilito che questo “non è concreto, ha molti caveat e si basa sul monitoraggio degli sviluppi sociali piuttosto che sulla responsabilità dell’azienda stessa di raggiungere una riduzione di CO2.”
Il ramo olandese di Friends of the Earth, Milieudefensie, insieme ad altre associazioni benefiche e a tutela dei diritti umani ha raccolto più di 17.000 querelanti per fare causa a Shell nel 2018. La richiesta era quella di costringere Shell a rispettare l’accordo di Parigi per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica prodotte dalla compagnia. Solo lo scorso dicembre si è arrivati in tribunale.
Il tribunale de L’Aia ha lasciato a Shell “piena libertà sul modo in cui soddisfare il suo obbligo di riduzione e nel modellare la politica aziendale del gruppo” senza costringere la società a pagare alcun tipo di risarcimento economico. Bisogna notare come la sentenza possa essere applica solo alle operazioni svolte da Shell nei Paesi Bassi.
La compagnia ha già annunciato la volontà di impugnare la sentenza. “Anche se la Shell decide di appellarsi, la sentenza porterà ad altri casi in tutto il mondo e i politici e le compagnie petrolifere e del gas sentiranno la pressione a cambiare il loro corso” dice un portavoce di Milieudefensie.
La sentenza di primo grado arriva in un momento particolarmente complesso per la questione della crisi climatica. L’ONU l’anno scorso infatti ha lanciato un avvertimento importante con il suo rapporto sul divario tra le emissioni, specificando che entro il 2050 le temperature globali potrebbero aumentare fino a 3 gradi Celsius rispetto a ora. L’unica soluzione è ridurre le emissioni di CO2 in tutto il mondo.
Per approfondire: Engadget, Dutch court orders Shell to cut its emissions by 45 percent by 2030, 26 maggio 2021