Durante la pandemia da Covid-19 l’Unione Europea ha visto gli attacchi informatici nei propri confronti raddoppiare rispetto al 2019. L’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza informatica (ENISA) afferma infatti che nel 2020 si sono registrati 304 cyber attacchi a fronte del 146 del 2019. Un aumento pericoloso è stato registrato in particolare per quanto riguarda gli ospedali e le reti sanitarie (+49%)
Non è un fenomeno solo europeo. Anche gli Stati Uniti sono stati duramente colpiti da attacchi alla rete Colonial Pipeline e a JBS, la più grande azienda di lavorazione della carne al mondo.
Specularmente, è raddoppiata anche la spesa complessiva per i ransomware, arrivando ai 1,85 milioni di dollari odierni rispetto ai 761.106 dollari del 2020, secondo quanto affermato dalla società di sicurezza britannica Sophos che spiega che la complessità degli attacchi registrati nel periodo pandemico è superiore rispetto a quella degli anni passati.
“Sembra che stiano cercando di essere più risoluti”, spiega John Shier, senior security adivser di Sophos. “In questo modo stanno violando i sistemi di sicurezza delle aziende, capendo esattamente quale azienda hanno violato e cercando di penetrare nel modo più completo possibile, in modo che possano poi estrarre quanto più denaro possono“.
Anche il colosso del fast food McDonald’s è stato oggetto di attacchi informatici negli USA, in Corea del Sud e Taiwan.
Per approfondire, Serious cyberattacks in Europe doubled in the past year, new figures reveal, as criminals exploited the pandemic, 10 giugno 2021