Con la rubrica #ControVento vogliamo ripercorrere con la comunità del Blog delle Stelle i 10 punti del “Manifesto ControVento” lanciato lo scorso 10 marzo dall’Associazione Rousseau.
Di seguito trovate riportato il decimo principio: “la felicità è partecipazione”.
Gaber diceva “la libertà è partecipazione”, ma vogliamo che la partecipazione sia anche felicità. Partecipare vuol dire “essere parte”, contribuire a un progetto più grande di noi. Le persone vogliono essere coinvolte profondamente nel mondo che le circonda e sono motivate da desideri di appartenenza, condivisione, autonomia e competenza. Abbiamo un desiderio innato e una capacità di collaborare con gli altri che ci consente di condividere esperienze e di costruire legami. Il tempo è la ricchezza più grande che abbiamo e deve essere finalizzata a generare felicità.
Il modello Rousseau
Attraverso la piattaforma Rousseau la partecipazione deve favorire occasioni di crescita personale e collettiva attraverso modelli di confronto sereni e produttivi come:
– Creare una rete di persone competenti ed in grado di utilizzare strumenti operativi e culturali per promuovere la partecipazione.
Indicazioni:
- per progettare esperienze di partecipazione produttive e soddisfacenti è necessario possedere competenze specifiche e abilità nell’utilizzo di strumenti. E’ fondamentale che una comunità si doti una rete di persone che sia in grado di stimolare queste occasioni di incontro con accortezza e preparazione (es. Ambasciatori della partecipazione).
– Attivare spazi periodici di aggregazione e di confronto costruttivo.
Indicazioni:
- per creare collaborazione e crescita della comunità è fondamentale che la stessa possa sperimentare momenti di aggregazione ricchi di stimoli soprattutto nei momenti più delicati e importanti della sua crescita/evoluzione (es. Villaggio Rousseau Milano per elezioni europee, Villaggio Rousseau Pescara per elezioni politiche etc)
– Progettare iniziative volte alla felicità.
Indicazioni:
- per promuovere la felicità sarà necessario facilitare le nostre comunità nel veder concretizzata le proprie intuizioni a vantaggio della collettività nelle diverse forme e modi che le comunità connesse decideranno e si daranno. L’individuazione delle necessità, attraverso azioni di partecipazione sociale, permetterà ai cittadini di seguire il processo della ricerca delle soluzioni, che potranno essere costantemente modellate attraverso lo sviluppo del senso critico ed arginando pensieri preimpostati, adatti unicamente alle “tifoserie”. Celebriamo l’anticonformismo: la felicità potrebbe essere racchiusa in soluzioni che non risultano essere convenzionali.