In questi giorni piangiamo la scomparsa di una colonna portante di quello che abbiamo conosciuto come MoVimento 5 Stelle. Tra le migliaia di attivisti che si impegnavano in prima persona alcuni più di altri rappresentavano il cuore di quella comunità, il motore delle sue iniziative.
Matteo Incerti era un fiume in piena di parole, ma sempre dette con il cuore e la passione di chi voleva veramente cambiare il mondo in meglio. Matteo era un vero gonfiatore di palloncini.
La sua battaglia era sicuramente quella della natura, a partire da quella contro gli inceneritori iniziata già nell’occasione dell’incontro nel 2009 che portò alla scrittura della Carta di Firenze.
Attraverso queste politiche noi possiamo in 10-15 anni, dando più posti di lavoro senza creare proteste dei cittadini, risparmiando soldi arrivare alla chiusura di inceneritori e discariche, non lo dice Matteo Incerti che è un semplice giornalista che si è informato via Internet o andando a vedere le cose sul posto, adesso iniziamo a vedere chi dice queste cose e adesso rideremo. [Dal post Terza stella, Rifiuti Zero – Matteo Incerti]
Ma era consapevole che era proprio attraverso la comunità che si poteva portare un reale cambiamento.
Condividere. Quella parola mi è rimasta nella mente. Mi ha riportato a concetti moderni e antichi al tempo stesso. Alla rete che potenzialmente mette in relazione milioni di persone in tutto il Mondo. La puoi sfruttare positivamente o negativamente. Alla condivisione del sapere e dei beni, perchè nessuno venga lasciato indietro e si possa vivere in equilibrio con la natura. [Dal post La favola dei bimbi del soldato Martin e il segreto della condivisione]
E a dare valore alle sue parole c’erano le azioni, l’esempio personale con il quale non antemponeva mai gli interessi della comunità alla quale apparteneva per i propri. Non chiedeva mai di piegare le regole per ottenerne un vantaggio. Anzi era contento che quelle regole fossero protette e mai derogate, come quando non poté candidarsi nel 2013 in Parlamento perché fu riservato solo a coloro che si erano già candidati localmente.
In tanti si aspettavano o mi avevano chiesto di candidarmi per le primarie online del Movimento 5 Stelle per le elezioni politiche 2013. Ma non potro’ farlo e ne sono felicissimo . [Dal post Solo chi osa vince].
Ma lo ricorderemo anche per le sue intemerate contro il gotha del giornalismo italiano mai soggetto a domande libere come il direttore del TG1 che fermò per strada per chiedergli chiarimenti sulle fake news passate in TV.
Rivolgere liberamente domande scomode al direttore del Tg1 Orfeo per il Pd, Gasparri e Lupi è “aggressione“, “intimidazione“, “fingersi Iene“, si tratta di “falsi giornalisti“. Si chiede addirittura l’intervento dell’Ordine dei Giornalisti.
[…]
Sul Tg1 che diffonde notizie false che provocano allarme sociale come la riapertura della discarica di Malagrotta, invece il Pd e Gasparri stanno zitti. Per loro il Tg1 di Orfeo che censura e disinforma è “libertà di stampa”. [Dal post Perchè il TG1 diffonde (e non smentisce) fake news contro il M5S? #OrfeoRispondi!]
Lo ricorderemo per il suo ultimo libro e sulla storia del soldato Martin che salva i bambini italiani e la sua capacità di farli ritrovare.
Lo ricorderemo soprattutto per le sue battaglie di sensibilizzazione per l’ambiente come l’iniziativa Alberi per il Futuro oggi portata avanti dall’Associazione Gianroberto Casaleggio, ma avviata proprio grazie alla sua tenacia che dopo aver avviato il progetto in Emilia Romagna aiutò a portarlo in tutta Italia.
Ciao Matteo!