L’uomo è ormai un benchmark obsoleto per misurare l’intelligenza.
Ci siamo sorpresi quando Deep Blue batté il campione mondiale di scacchi nel 1997. Ma dopo qualche anno non ci siamo più stupiti che il computer potesse batterci anche a Go, Forza 4, Poker e molti altri giochi. Ci siamo quindi illusi che le intelligenze sintetiche potessero batterci solo in contesti dove ci fossero regole chiare e predefinite. Ma poi con le nuove evoluzioni l’AI ha iniziato a rispondere meglio della maggioranza degli studenti ai test universitari e con sorpresa andando meglio in materie classiche che quelle scientifiche. La velocità con la quale sta migliorando a questi test ci dice che è solo una questione di mesi per arrivare ad avere prestazioni superiori ai migliori studenti in tutte le materie:
– Avvocatura – risponde meglio del 90% degli esaminandi.
– Storia – tra 86% e 100%
– Macroeconomia – tra 84% e 100%
– Biologia – tra 99% e 100%
– Medicina – 75%
– Chimica – tra 71 e 88%
– Psicologia – tra 83 e 100%
– Sommelier – 86%
Il consenso tra gli esperti del settore su quando si arriverà alla AGI (Artificial General Intelligence), ovvero quando queste intelligenze sintetiche potranno perseguire qualunque obiettivo e non solo quello per il quale sono state ideate, si avvicina sempre di più. Oggi è previsto per aprile 2027.
Come già successo negli scacchi dove oggi sono comuni i Tornei Centauri in cui si alleano computer e persone per affrontarsi, è probabile che vedremo questa alleanza stringersi sempre più in tutti i contesti.
Come in una nuova corsa muscolare mondiale, che avevamo visto solo con la corsa alla Spazio e alle armi nucleari, oggi abbiamo – da una parte – i privati Altman con OpenAI e Musk che ha iniziato ad impiantare nel cervello umano il suo Neurolink per collegarsi con internet (inizialmente per aiutare i gravemente disabili a vedere, sentire e interagire con il mondo esterno) ; dall’altra parte, abbiamo la Cina alla ricerca della supremazia intellettuale in questo ambito con l’obiettivo anche di creare intelligenze artificiali collettive a livello di città.
La strada è già tracciata per l’Intelligenza Artificiale: non pensiamo più di poterla battere come avversario, ma nutriamo solo la speranza che si voglia alleare con noi.