All’inizio del 1800 l’invenzione dei treni sconvolse il trasporto. Era possibile per la prima volta andare più veloce di un cavallo raggiungendo ben i 30 km/h. Oltre all’entusiasmo partì subito anche un fuoco di fila di paure supportate anche da ricerche mediche e articoli che indicavano questa estrema velocità come una possibile causa di malattia alle ossa che rischiavano di rompersi. Oggi sappiamo che erano paure completamente infondate.
Oggi con l’intelligenza artificiale vedo segnali simili. La paura è il messaggio che funziona meglio e quindi è quello che si propaga più velocemente. Un esempio è la gatta Omao: come è stato possibile che l’Intelligenza Artificiale conoscesse il nome della gatta del suo interlocutore.
Perché nega non da una spiegazione credibile quando interrogata. Ho letto con attenzione l’articolo di Moioli e le sue risposte dei commenti e una cosa è chiara: non ha ancora trovato il tempo di verificare se avesse citato nelle conversazioni precedenti il nome del suo gatto. La spiegazione più semplice è proprio che Openai abbia recuperato le informazioni dalle conversazioni precedenti. Proprio come sapeva l’età della figlia aprendo una nuova conversazione.
Istruzioni per l’uso di Chatgpt per evitare spaventi non previsti:
Per evitare che i propri dati vengano usati per l’addestramento di Chatgpt: Impostazioni->Controllo dati->Migliora il modello per tutti-> “Disattiva”.
Per scaricare i propri dati e vedere cosa Chtagpt sa di noi:
Impostazioni->Controllo dati->Esporta dati-> “Esporta”
Per poter personalizzare l’interazione e per dirgli cosa dovrebbe sapere di noi Chatgpt:
Personalizza ChatGPT-> ”Cosa dovrebbe sapere di te ChatGPT”
Un altro elemento prezioso da conoscere oggi è che spesso OpenAI non conosce (questo sì un fatto curioso) il processo di suo funzionamento e delle impostazioni a cui è soggetta e non risponde in modo accurato in questo campo.
L’AI oltre alle opportunità porterà molti problemi che dovremo gestire. Proprio per questo quanto ne discutiamo credo sia necessario entrare nel merito e sviscerare la differenza tra problemi tecnici da risolvere da quelli di formazione.