La macchina autonoma cambierà la società come ha fatto l’ascensore?

Il primo veicolo a guida autonoma che oggi utilizziamo da ormai 100 anni è stato inventato nel 1924. È l’ascensore. Non è stato solo un modo per semplificare la salita dei palazzi, ma a tutti gli effetti ha cambiato la società e l’economia. Da una parte è stato possibile costruire grattacieli nelle nostre città, dall’altra gli appartamenti più costosi non erano più quelli al piano terra che non richiedevano di fare le scale, ma lo sono diventati quelli all’ultimo piano che avevano una migliore vista.

La guida autonoma sta arrivando e cambierà nuovamente la nostra società. Non sarà più necessario pensare al viaggio come un’attività esclusiva dove non è possibile lavorare o svagarsi o anche dormire. Il primo grande cambiamento sarà la possibilità di vivere fuori dalle città senza lo stress del pendolarismo, il secondo saranno i parcheggi che oggi accolgono le macchine per la maggior parte della loro esistenza. Non avrà senso tenere una macchina parcheggiata quando potrà mettersi a reddito dando passaggi ad altri, e anche qualora volessimo tenerne la proprietà potrà sempre andare a farsi un giro dopo averci portato esattamente dove dobbiamo andare. 

Il terzo impatto è sicuramente quello più rilevante dal punto di vista occupazionale. In Italia solamente lavorano circa mezzo milione di persone dietro ad un volante tra camionisti, autisti di autobus, tassisti e NCC e conducenti di veicoli di consegna.

Non è solo la presentazione di Elon Musk dell’altro giorno a ricordarcelo, ma il fatto che a San Francisco girino già mille taxi a guida autonoma e che negli USA, Germania, Cina, Australia e Svezia sono già operativi anche camion a guida autonoma. 

Come ogni tecnologia ad alto impatto dopo una lunga sperimentazione vedremo un grande impatto sulla società. Per l’ascensore ci sono voluti 65 anni dall’invenzione di quello assistito da un operatore a quello completamente autonomo. Per le automobili la tecnologia è già disponibile e in funzione, ora tocca al legislatore disponibile a sperimentare la tecnologia per capire dove potremmo impiegarla.